"Non capisco...", Banfi e il retroscena sul "porca puttena"

Dopo la polemica del Moige che ha portato alla censura dello spot con protagonista Lino Banfi, parla l'attore che rivela un retroscena

"Non capisco...", Banfi e il retroscena sul "porca puttena"

Hanno parlato tutti, ora parla lui. Dopo le polemiche che hanno portato alla modifica dello spot e all'eliminazione del suo "porca puttena", Lino Banfi ha deciso di sfogarsi dalle pagine del Chi, dicendo la sua sull'ennesima forzatura del politicamente corretto nel nostro Paese. "Non capisco queste polemiche sull’espressione 'porca puttena' nel mio spot pubblicitario. Quell’espressione è un gioco, fa ridere, per noi pugliesi è come 'ostrega' per un veneto, non c’è volgarità", ha detto il noto attore al settimanale patinato. La sua sorpresa e amarezza è quella di tutti, soprattutto di chi segue fin dall'inizio la carriera di Lino Banfi.

Tutto è nato per una segnalazione del Moige per lo spot Tim in cui l'attore torna a vestire i panni dell'allenatore Oronzo Canà e pronuncia l'espressione che l'ha reso famoso nell'immaginario collettivo. Il Movimento italiano genitori ha segnalato l'espressione all'Istituto di autodisciplina pubblicitaria e al comitato tv minori, portando l'azienda di telecomunicazioni a modificare lo spot con una versione ripulita senza il "porca puttena". Il Moige, dopo la decisione Tim, ha precisato che "non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in Tv e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi".

Inoltre, lo spot Tim è arrivato dopo gli Europei di calcio durante i quali la famosa frase di Oronzo Canà è diventato uno dei portafortuna degli Azzurri, che l'hanno pronunciata anche in mondovisione dopo aver segnato i gol. Appare, quindi, ancora più strano che si sia deciso di fermare lo spot, che per la maggior parte degli italiani non ha mostrato contorni di volgarità. In più, al settimanale Chi, Lino Banfi ha rivelato un retroscena: "Prima del lockdown nella mia orecchietteria a Roma avevo una scorta di 400 confezioni di sugo 'Porcaputténa', che rischiavano di scadere se non avessimo riaperto in tempo".

Quindi, ecco la soluzione: "Ho pensato di metterli a disposizione di chi non aveva da mangiare: ho fatto arrivare da Barletta un gran quantitativo di orecchiette, tramite un amico prete della Caritas ho contattato l’elemosiniere del Papa e a lui ho spiegato il progetto di offrire 2.000 piatti di pasta con il mio sugo a chi aveva bisogno".

Un progetto che è andato a buon fine, come ha spiegato Banfi con una battuta: "Prima però l’ho avvisato: 'Eminenza, guardi che questo ha un nome un po’ piccante...'. Se lo è fatto dire, si è fatto una bella risata... E alla fine con il mio 'Porcaputténa' abbiamo sfamato tante persone".

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