L'ottimismo e il pessimismo non sono solo due atteggiamenti verso il futuro. Sono anche due modi di mettersi in rapporto con se stessi e con gli altri esseri umani. Incominciamo col pessimista: ha una visione negativa del futuro, ma anche degli uomini. Da loro si aspetta sempre il peggio; in loro scopre sempre le qualità più malvagie, le motivazioni più egoiste, meno disinteressate. Se gli illustrate un vostro progetto lui lo guarda con sfiducia e cerca subito i difetti, gli errori. Poi vi elenca tutte le difficoltà a cui andrete incontro al punto di farvi passare la voglia di realizzarlo. Il pessimista contagia gli altri sfruttando alcune tendenze presenti in tutti noi e che non aspettano altro che di essere svegliate. La prima è la nostra paura del futuro. La seconda è la nostra naturale pigrizia, la nostra tendenza a stare fermi per non rischiare. Il pessimista, infatti, è un pigro, non vuole fare sforzi per adattarsi al nuovo. E abitudinario, ha rituali precisi per il risveglio, per il pranzo, per il weekend. Di solito è anche avaro, teme sempre che gli portino via il suo denaro. Spesso si lamenta delle ingiustizie che ha dovuto subire nel passato e tutti i suoi insuccessi, anziché alla sua sventatezza, li attribuisce a qualcuno che lo ha ostacolato. Il pessimista si considera sempre una vittima: diffidatene.
L'ottimista, invece, che guarda con serenità al futuro, confrontato con il pessimista, a prima vista appare un ingenuo. In realtà vede benissimo le malvagità altrui, ma ha fiducia in se stesso e nella sua capacita di neutralizzarle. E, a differenza del pessimista, vede le buone occasioni da sfruttare. Egli, inoltre, sa che tutti hanno anche qualità positive che, con intelligenza e astuzia, può utilizzare a suo vantaggio. Poiché è entusiasta, si circonda sempre di collaboratori pieni di vita.
Tutti i grandi organizzatori, tutti i grandi imprenditori, tutti i grandi scienziati sono ottimisti e non hanno paura di circondarsi di gente di valore.
Naturalmente capitano loro anche dei collaboratori meschini che ne sfruttano la generosità. Per questo il capo ottimista deve essere sempre molto energico e deciso, pronto a cacciare via sui due piedi chi si comporta in modo disonesto.
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