Per i sacerdoti e i religosi no-vax, nessuna "assoluzione". Il vescovo della diocesi di Teano-Calvi (Caserta), Giacomo Cirulli, ha scelto la linea dura. O forse, più semplicemente, quella del buon senso. Con un decreto di recentissima firma, il presule ha stabilito che i preti non vaccinati non potranno distribuire la comunione. Una decisione adottata - si legge in un comunicato della diocesi campana - nell'ambito di una situazione pandemica "in costante e grave peggioramento".
In una lettera indirizzata alla propria comunità e in particolare ai religiosi, monsignor Cirulli ha usato parole chiarissime, invitando a "rispettare e a far rispettare rigorosamente le norme di profilassi e igienizzazione" previste anche nelle chiese per il contenimento dei contagi. Il vescovo, inoltre, ha richiamato l'attenzione sull'osservanza del distanziamento e del numero massimo di accessi consentiti durante le celebrazioni liturgiche. Poi, la decisione drastica che ha spiazzato tutti: "Proibisco la distribuzione dell’Eucaristia da parte di sacerdoti, diaconi, religiosi e laici non vaccinati". Nel medesimo comunicato, reso pubblico sul sito della diocesi, Cirulli ha ricordato come le ostie sull'altare debbano "essere tenute rigorosamente coperte nei previsti vasi sacri".
Non è tutto. Nel proprio decreto, il vescovo delle Diocesi di Teano-Calvi e di Alife-Caiazzo, ha deciso la sospensione di ogni "attività pastorale, catechistica e formativa in presenza" fino a nuova comunicazione. Indicazioni precise, che colpiscono soprattutto per quel provvedimento assunto nei confronti dei sacerdoti e dei religiosi non vaccinati. Sul tema, monsignor Cirulli è stato inequivocabile e nel suo comunicato ha fatto riferimento alle parole espresse recentemente da Papa Francesco in favore del vaccino: "vaccinarsi con vaccini autorizzati dalle autorità competenti è un atto d'amore".
Sessantanove anni, nato a Cerignola, in provincia di Foggia, il presule ha una particolare sensibilità verso i temi della scienza, al puno da essere egli stesso un medico.
Dopo la maturità classica, infatti, si laureò nel 1981 in medicina e chirurgia all'università "Federico II" di Napoli. La sua attuale decisione sui preti no-vax arriva a pochi giorni da un episodio, di tutt'altro tenore, verificatosi in provincia di Pavia, dove un parroco si era lasciato andare a considerazioni contro il vaccino nel corso dell'omelia.
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