"Non sarà più come prima..". La 'profezia' dopo il Covid

Il consigliere del ministro Speranza, Ricciardi, spiega che la situazione pandemica è in miglioramento ma non si escludono nuove varianti diverse da Omicron. "Non tornerà tutto come prima, quasi..."

"Non sarà più come prima..". La 'profezia' dopo il Covid

La pandemia causata dal Covid-19 e dalle sue varianti sembra al suo atto conclusivo: la variante Omicron ha già vissuto la fase di picco e tutti gli indici sono in discesa. Ecco perché dopo quattro ondate, svariate mutazioni di Sars-Cov-2 e le vaccinazioni non sappiamo più cosa aspettarci se non un lento ritorno alla normalità. Ma sarà davvero così?

"Ecco dove ci troviamo"

Intervistato dal magazine Salute di Repubblica, il consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all'università Cattolica di Roma, Walter Ricciardi, ha fatto un quadro della situazione attuale partendo dalla storia: le pandemie del passato sono durate un paio d'anni con ondate successive come accadduto con la pandemia di Spagnola tra il 1918 e il 1921 che alla fine diventò un'influenza normale per poi sparire. "Con i coronavirus la situazione è un po' differente, abbiamo meno esperienza e stiamo imparando - afferma Ricciardi - Ci saranno delle ondate successive e dobbiamo prepararci". Insomma, secondo il consulente di Speranza guai a cantare vittoria o credere che tutto tornerà normale con la fine dello stato d'emergenza. "Siamo in una fase positiva della pandemia che migliorerà in primavera e in estate ma dobbiamo farci trovare pronti per evitare un'ulteriore ondata pandemica nell'autunno e inverno prossimi", aggiunge.

Cosa non funziona

Scuole e trasporti: sono questi i settori in cui l'Italia sarebbe carente, secondo Ricciardi, anche in paragone con gli altri Paesi europei considerati non all'altezza della prevenzione. Da noi, le maggiori mancanze riguarderebbero i trasporti locali, affollati e insufficienti, e nelle scuole mancano gli strumenti di rilevazione dell'anidride carbonica che consentono di aerare le aule quando c'è un reale bisogno senza dover tenere costantemente aperte le finestre anche nel periodo invernale. "Questi sono i due settori dove bisogna fare maggiore investimento". Distanziamento, mascherine e igiene, invece, sono argomenti ormai ben assimilati dagli italiani che vanno attuate in tutte quelle occasioni in cui si rendono necessari.

La "previsione" a medio e lungo termine

Alla precisa domanda della giornalista su cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro, Ricciardi risponde in maniera molto chiara. "Se la pandemia, ma è molto improbabile, si esaurisse con Omicron, siamo messi abbastanza bene perché è molto più benevola dal punto di vista del decorso clinico soprattutto nei soggetti vaccinati". Purtroppo, però, l'esperto non esclude che possano esserci ulteriori varianti di Sars-Cov-2. "Dobbiamo attrezzarci come abbiamo fatto con la guerra termonucleare", aggiunge, riferendosi alle esercitazioni svolte per essere pronti in caso di emergenza. Adesso, però, dobbiamo farlo contro il Covid. Non ci stiamo preparando abbastanza, in realtà, perché "speriamo sempre che a un certo punto il virus sparisca da solo e torniamo alla normalità senza mascherine, abbracciandoci e viaggiando tranquillamente. Questo non può succedere", sottolinea Ricciardi, perché siamo esposti ai rischi di cui si parlava.

Il vaccino contro tutte le varianti

Ecco perché parla di "preparazione", intesa come i nuovi vaccini che saranno presenti sul mercato in autunno che potranno proteggere sia contro il Covid ma anche contro la normale influenza, due funzioni in uno. Come abbiamo scritto sul Giornale.it, la Scienza sta tentando di mettere a punto un vaccino universale per tutti i coronavirus, varianti comprese.

"Questo è prepararsi", aggiunge, ma invita gli italiani a non pensare che quanto accaduto sia stato soltanto un incidente di percorso e che tutto tornerà come prima "perché non tornerà tutto come prima, quasi come prima se ci riusciremo a organizzare bene", conclude.

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