Nordio: "La Francia ci dà lezioni di moralità: da che pulpito"

Carlo Nordio alla presentazione del suo ultimo libro bacchetta la Francia e parla del caso della Sea Watch 3

Nordio: "La Francia ci dà lezioni di moralità: da che pulpito"

“La Francia che ci dà lezioni di moralità, ha fatto strazio di tutte le norme minime di umanità”. Bacchetta la Francia, Carlo Nordio, l’ex procuratore aggiunto di Venezia alla serata di presentazione del suo libro organizzata a Marcon (Venezia), nell’auditoriom Oriana Fallaci, dal sindaco Matteo Romanello.

Il libro “La stagione dell’indulgenza e i suoi frutti avvelenati. Il cittadino tra sfiducia e paura” racconta con chiarezza ed efficacia maestrali la stagione che stiamo vivendo. Quella dell’indulgenza che è, spiega Nordio, “quella del pressapochismo, dell’incompetenza, dell’indifferenza”. E i suoi frutti avvelenati sono: ”sfiducia, insicurezza, corruzione, illegalità diffusa”.

“Essendo uscito – per limiti di età – dalla magistratura – dice Nordio – sono più libero di esprimere giudizi che un tempo sarebbero stati improrpi. Non ho nessun vincolo se non i miei pregiudizi”.

E infatti durante la presentazione Nordio non si è risparmiato. Con un richiamo anche alla vicenda dellaSea Watch di cui ancora in questi giorni ne seguiamo le tristi evoluzioni. “La vicenda della Sea Watch – ha detto l’ex magistrato – è quasi surreale. Ma si sarebbe risolta in modo molto semplice, perché quando una nave di bandiera soccorre i naufraghi sarebbe stato sufficiente dire al comandante di raccogliere lui le domande di protezione internazionale. Se le avesse raccolte la capitana Carola Rackete, sarebbe stata competente l’Olanda. E non ho capito perché non l’abbiano preso in considerazione. Forse le cose ovvie sono troppo difficili da mettere in pratica. La troppa luce abbaglia diceva Pascal”.

“In questi anni poi – continua Nordio – è accaduto che il regolamento di Dublino è stato applicato alla lettera e qualche volta è stato disapplicato. Se i naufraghi sono stati raccolti in territorio francese dovevano portarli a Marsiglia. Ma pare che il governo Renzi abbia ceduto sul fatto che tutti i migranti possano essere portati in Italia. Una cosa gravissima”.

“Da quando è stato siglato l’ accordo di Dublino, nel 2003, le cose sono cambiate e allora è necessario allora rivederlo. Ognuno lo interpreta come gli pare. La Francia ci dà lezioni di moralità, ma ha fatto strazio di tutte le norme minime di umanità. In un qualsiasi Paese normale il fatto che arrivino poliziotti armati di un altro Stato sarebbe atto di guerra. Invece qui in questo pasticcio totale ognuno interpreta Dublino come gli pare e secondo il proprio tornaconto. Noi abbiamo il dovere di assistenza ma non quello di accogliere tutti i migranti. Ma queste cose andrebbero gestite in modo istituzionale e serio prima in Parlamento e poi in Europa. Non è accaduto con Renzi e rischia di non accadere nemmeno con questo Governo. Con il caso della Sea Watch poteva scapparci il morto. E ora una vicenda del genere non si può liquidare così, con una esimente che non esiste al mondo. Se si diffonde l’idea che chi salva i migranti andando contro le nostre motovedette fa bene, allora lo stato di diritto può andare a farsi benedire. Ecco l’indulgenza”.

Già e allora eccola l’indulgenza di cui parla Nordio nel proprio libro edito Guerini e Associati. “Nel cittadino cresce una sorta di indefinita inquietudine – si legge dalle prime pagine – un atteggiamento comprensibile vista l’inerzia indulgente dello Stato, ma pericoloso perché in democrazia la rassegnazione costituisce anticamera del fallimento e, Dio non voglia, di un regime autoritario”.

E così via con argomenti come la libertà, la sicurezza, il diritto o meglio il suo crepuscolare, l’immigrazione,

l’abuso d’ufficio. Un libro chiaro, schietto, semplice, che non ha peli sulla lingua. Un libro che lo leggi tutto d’un fiato. Un libro che “ci invita a ragionare con la testa e non con l’emozione, senza cedere al pessimismo”.

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