Una norma choc: ci tassano pure il biliardino

Alcuni stabilimenti balneari corrono ai ripari e, per non pagare l'imposta, tolgono di mezzo uno dei giochi più amati dagli italiani. Intanto il caso finisce in Parlamento

Una norma choc: ci tassano pure il biliardino

Qualcuno avrà pensato che fosse un pesce d'aprile fuori stagione. Possibile che sia vera la notizia che hanno deciso di tassare il biliardino? Invece, purtroppo, è tutto vero, e non è una cosa di cui uno Stato deve andare fiero. Ma andiamo con ordine partendo dai fatti.

Per evitare il rischio di essere multati per non aver pagato la tassa in questione alcuni stabilimenti balneari della provincia di Pisa hanno deciso di togliere di mezzo i biliardini, altrimenti noti come "calcio balilla". Ma com'è possibile una cosa del genere? Semplice, in base a una recente norma sono stati equiparati alle slot machine o i videopoker. Lo stesso destino per i flipper. Se li vuoi tenere nel tuo bar (o circolo ricreativo o stabilimento balneare) devi pagare una tassa. C'è chi si è opposto e, sentendo che erano scattati i controlli da parte delle autorità preposte, ha deciso di tagliare la testa al toro togliendo di mezzo il biliardino. In Puglia alcuni gestori sono già stati multati. Triste fine di uno dei giochi più amati dagli italiani (e non solo). E pensare che, a differenza delle slot o di altri giochi elettronici, non sono previsti premi o vincite, a parte i tornei che ogni tanto vengono organizzati.

"Per non correre rischi – spiegano un bagno del litorale pisano al quotidiano il Tirreno – noi non l’abbiamo proprio messo (il biliardino, ndr), anche perché pagare una tassa in più per il calciobalilla è davvero ridicolo. Dispiace molto, era una forma di intrattenimento per famiglie e giovani. Il biliardino è storia, è divertimento".

Ma c'è chi non si limita alla rassegnazione e se la prende con chi ha avuto la bizzarra idea di introdurre questa tassa. E se un giorno decidessero di tassare pure il ping pong, i racchettoni, il beach volley o le bocce sulle spiaggia? Inconcepibile. Ma torniamo alla notizia-scandalo: quanto si deve pagare per un biliardino? L’imposta è pari all’8% dell’imponibile medio forfettario oltre al limite Iva, in più occorre l'autorizzazione da parte dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli. E non c'è alcuna differenza se i biliardini sono gratis (cioè se si gioca senza pagare) oppure a gettoni.

Il caso ha suscitato un certo scalpore e, come nelle migliori tradizioni italiane, è già finito in Parlamento.

La parlamentare di Forza Italia Maria Paola Binetti ha presentato un'interrogazione, ritenendo che la norma sia difficile da interpretare e applicare. Vedremo come andrà a finire. Di certo si può ben dire che, burocrazia o no, tassare il biliardino è un'assurdità.

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