Da domenica 31 gennaio l'Italia cambierà colore. In zona arancione ci saranno solamente Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia autonoma di Bolzano. Tutte le altre regioni e Province autonome, comprese Lazio, Veneto e Lombardia, saranno in zona gialla. Queste sono le nuove disposizioni del ministro Roberto Speranza alla luce delle rilevazioni settimanali dei dati per quanto concerne i contagi e la diffusione del coronavirus in Italia. Tutto questo, nonostante il report degli 007 che ha tracciato uno scenario ben diverso.
"Mi ha appena chiamato il ministro della Salute, Roberto Speranza. La Lombardia passa in zona gialla", ha dichiarato Attilio Fontana: "È stata una settimana certamente difficile. Abbiamo lottato perchè, come attestano i dati, i lombardi meritano questa riduzione delle restrizioni. A tutti chiedo di continuare comunque a mantenere sempre alta l'attenzione continuando ad adottare comportamenti virtuosi".
Esulta anche il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo su Facebook: "La Toscana sarà zona gialla per la quarta settimana consecutiva! Grazie al rispetto delle regole e al senso di responsabilità di tutti i toscani anche questa settimana potremo goderci qualche libertà in più e le scuole superiori continueranno d essere aperte in presenza".
Soddisfazione anche da parte di Nicola Zingaretti, che in una nota annuncia il declassamento: "Il Lazio torna in zona gialla. La permanenza in fascia arancione, grazie alla collaborazione di tutti, è durata solo 2 settimane. Una buona notizia che darà respiro all'economia. Ora però dobbiamo fare attenzione a non gettare a mare i sacrifici fatti in queste settimane. Manteniamo alto il livello di attenzione, evitiamo gli assembramenti, rispettiamo le norme di precauzione o i contagi saliranno di nuovo. Faccio un appello agli esercenti dei locali: continuate a far rispettare tutte le regole, soprattutto le presenze al chiuso e i distanziamenti ai tavoli; è fondamentale per tenere bassi i contagi e rimanere in fascia gialla".
Il passaggio di Lombardia, Veneto, Lazio e di altre regioni in zona gialla è sintomatico del miglioramento della situazione epidemiologica italiana, certificata dall'Iss. Tuttavia, così come una rondine non fa primavera, l'Istituto superiore di sanità chiede di frenare gli entusiasmi e di continuare a mantenere comportamenti diligenti: "La situazione complessiva, sia in termini di incidenza che di impatto sui servizi assistenziali, mostra lievi segnali di miglioramento, nonostante una fase prolungata ed estesa di interventi di mitigazione in gran parte del territorio. Questo si realizza in un contesto europeo caratterizzato in diversi Paesi da epidemie in rapido peggioramento in particolare spinte dall'emergenza di nuove varianti virali a più elevata trasmissibilità e già identificate nel nostro Paese".
Il report settimanale della Cabina di Regia di ministero della Salute e Iss parla chiaro: "L'epidemia resta pertanto in una fase delicata ed un nuovo rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è possibile, qualora non venissero garantite rigorose misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. Si conferma pertanto la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone".
Silvio Brusaferro è categorico: "Tutte le regole che ci siamo dati dall'inizio di questa epidemia rimangono sempre valide per mantenere e, auspicabilmente, anche ridurre, il numero di nuovi casi e quindi anche la circolazione del virus".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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