I coniugi Martelli finiscono nuovamente nel mirino di un gruppo di malviventi, ma per fortuna stavolta non vi sono gravi conseguenze per nessuno dei due.
Carlo Martelli e Niva Bazzan se la cavano solo con un grande spavento, anche se quest'ultimo episodio non può non far riemergere l'angoscia per quanto accaduto loro il 23 settembre del 2018, quando furono vittime delle cosiddette belve di Lanciano. Un incubo che turba ancora il sonno della coppia. Quel giorno terribile, intorno alle 4 del mattino, una banda di romeni senza scrupoli riuscì ad introdursi all'interno della villa dei Martelli passando attraverso una grata. Dopo aver avuto accesso alla taverna dell'edificio, i sei criminali salirono le scale per giungere nella zona notte e sorprendere nel sonno le proprie vittime. Lo scopo del raid notturno era in origine quello di mettere le mani sul contenuto di una fantomatica cassaforte, che in realtà non c'era mai stata all'interno della villa. I coniugi, ridestati dai romeni, furono legati e letteralmente sequestrati per ore all'interno della propria abitazione. Pur di ottenere informazioni sulla cassaforte che erano convinti fosse nascosta da qualche parte all'interno della villa, i sei non si fecero alcun problema ad usare violenza nei confronti delle due vittime. A Niva Bazzan fu amputata parte dell'orecchio tramite una roncola, mentre Carlo Martelli fu pestato a sangue, riportando a causa di ciò un serio trauma facciale e la rottura di una vertebra.
Per non andare via a mani vuote, i romeni si impossessarono di bancomat e carte di credito della coppia, recandosi a prelevare del denaro con la stessa auto di proprietà della donna. Furono tre ad agire in quel momento, mentre gli altri rimasero in casa per tenere sotto controllo gli ostaggi fino al ritorno dei loro complici coi soldi appena rubati.
Gli autori della rapina e delle violenze furono poi fortunatamente catturati dalle forze dell'ordine. Per loro una condanna in primo e secondo grado di giudizio a 57 anni complessivi. Purtroppo, tuttavia, neppure questo è servito a riportare serenità nella vita dei coniugi, vittime di un tentato furto durante la scorsa estate e di un'effrazione avvenuta invece nella serata dello scorso 30 dicembre. Per fortuna i ladri, introdottisi all'interno dell'abitazione da una finestra, sono riusciti solo a mettere a soqquadro le camere da letto. Il rientro inatteso della coppia, infatti, li ha messi immediatamente in fuga.
"Non ne possiamo più. Sembra una persecuzione. Sono stufo. È una ossessione. È tutto esagerato", dichiara Martelli a Il Centro. "Quindici anni fa il primo furto e avevamo anche l’allarme in casa, che non servì a nulla. Due anni fa la rapina. Ad agosto hanno cercato di entrare ed eravamo in casa. Ora ci sono riusciti. Sono uscito con mio figlio per una passeggiata, sono rientrato e la casa era tutta in disordine".
Dopo un giro di poco più di mezzora il rientro a casa e il nuovo incubo. "Appena ci siamo avvicinati alla porta abbiamo trovato il vetro della porta finestra, che è blindato, sfondato quel tanto che è bastato per poi aprire la serratura. Lì mi è preso un senso di angoscia".
Un'angoscia che non ha mai fine per nessuno dei membri della famiglia.
"Viviamo con una tensione continua che questi episodi acuiscono. Ci sveglia il minimo rumore e anche se non hanno preso nulla, così pare, fa male essere stati ancora una volta violati", conclude con amarezza l'uomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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