Nuovo esodo dal Nord: treni pieni solo a metà

I governatori del Sud si preparano al ritorno a casa di tanti fuorisede. Solo in Calabria oggi sono previsti oltre 3mila rientri

Nuovo esodo dal Nord: treni pieni solo a metà

Il nuovo decreto del presidente del Consiglio del 26 aprile scorso è chiaro e alla domanda "Chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi?" il Governo sul sito risponde: "Sì. Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse.". Pertanto da oggi, 4 maggio, era già previsto un esodo simile a quello dell'8 marzo scorso da Nord verso il Sud Italia. Studenti universitari o lavoratori fuori dalla loro Regione di origine possono tornare a casa e ricongiungersi, quindi, con i loro parenti lontani.
Come ha detto, preoccupato, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, a 'Mattino 5', però, "c'è il rischio gambero, se non siamo bravi si torna indietro".

Le considerazioni sono state fatte alla luce della notizia dei giorni scorsi del tutto pieno già a partire dal 4 maggio su treni e aerei in partenza da stazioni ferroviarie o aeroporti del Nord Italia. Da oggi, come annunciato da Trenitalia, i servizi passeranno dal 20 per cento della fase uno a circa il 60 per cento rispetto alla situazione ante-emergenza, agendo sulle direttrici principali e con particolare attenzione alle fasce pendolari.

Ieri sera il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha ricordato i principi anti-contagio messi in atto già lo scorso 8 marzo e cioè: "tutte le persone fisiche che sono rientrate in Puglia da altre regioni, per soggiornare continuativamente nel proprio domicilio abitazione o residenza, hanno l’obbligo di comunicarlo immediatamente compilando il modulo sul portale della Regione Puglia o al proprio medico o all’operatore di sanità pubblica e devono restare in isolamento fiduciario per quattordici giorni. - scrive la Regione in una nota, continuando - Non possono avere contatti sociali, non si possono spostare né viaggiare. Devono essere sempre raggiungibili e, nel caso di comparsa di sintomi, devono avvertire immediatamente il proprio medico o l'operatore di sanità pubblica". Intanto dalla Regione Puglia ci rispondono che è presto per avere dei dati sul numero esatto di pugliesi tornati dal Nord, al momento sarebbero circa seicento, "ma i dati sono in continuo aggiornamento". Michele Emiliano e l'assessore ai trasporti, Giovanni Giannini, in una nota chiedono, però, la collaborazione degli operatori del settore per diffondere maggiore senso di responsabilità.

In Sicilia, intanto, la Regione valuta le richieste di rientro nell'isola giunte negli ultimi giorni, ma non vuole un "nuovo esodo" e sta mettendo a punto con il ministero dei trasporti alcune misure per impedirlo. Lo ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, nel corso di un'intervista a Radio Uno Rai. "Mi rendo conto delle esigenze familiari", ha aggiunto, riferendosi alle numerose richieste di rientri dal nord dell'Italia, ma si puo fare eccezione solo per "i casi di assoluta necessità, di persone residenti o domiciliate in Sicilia, che si siano trovate fuori" per diverse esigenze.

Vincenzo De Luca, governatore della Campania, temendo l'esodo a partire dal 4 maggio, ha chiesto al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, che il Governo "ribadisca che gli arrivi da altre regioni dovranno essere motivati da ragioni di lavoro o sanitarie e comunque autocertificati" e per quanto riguarda la Campania, in particolare, "rimarrà fermo l'obbligo vigente per chiunque venga da fuori regione, di segnalare all'Asl di competenza il proprio arrivo, così da poter procedere a controlli nel 15 giorni successivi.".
La Regione Calabria, invece, già pubblica sul sito il numero dei registrati sul portale e che faranno ritorno nel loro paese di origine. "I rientri registrati per ritorno alla residenza dal 4 maggio 2020 sono 3.117" si annuncia in una nota. In totale i calabresi tornati dal Nord dall'inizio dell'epidemia sono 20.521 (di cui fanno parte anche i 3.117).

"Ora inizia una fase delicata - ha fatto eco il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, in un'intervista - e chiediamo al Governo di intervenire per evitare nuovi focolai dovuti a spostamenti in massa.", La paura, infatti, anche per Bardi è che possano aumentare di gran lunga i casi di contagio nella regione lucana che ad oggi è quella meno toccata dal Coronavirus con 194 casi in tutto il territorio.

Il Sud, insomma, si prepara ad allargare le maglie, ma con estrema cautela. E i controlli partono già dal Nord. Tutti passeggeri partiti questa mattina indossavano guanti e mascherine, ma nessun esodo come la notte tra il 7 e l'8 marzo. Questa mattina, infatti, alla stazione ferroviaria di Bologna, snodo di passaggio tra il Nord e il Sud del Paese, non c'era folla. La situazione, nelle prime ore del mattino, come si legge sull'Agi, è stata tranquilla e sotto controllo. I posti nei treni ad alta velocità, diretti al Sud, che fanno scalo anche nel capoluogo emiliano erano esauriti.

Certo, c'è da sottolineare, però, che i posti (tutti prenotati) disponibili a bordo sono dimezzati rispetto alla capienza ordinaria per mantenere il distanziamento tra i passeggeri. I treni, quindi, sono sì tutti pieni, ma solo a metà.

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