Occupano una casa, il giudice dà ragione alle abusive

Hanno occupato abusivamente un appartamento di Firenze e potranno continuare a viverci: per il giudice sono legalmente residenti nello stabile

Occupano una casa, il giudice dà ragione alle abusive

Hanno occupato abusivamente uno stabile per sei anni, dopo esser state sfrattate da quello in cui vivevano in precedenza a causa delle troppe mensilità d'affitto non pagate. E pochi giorni fa il giudice ha dato loro ragione, riconoscendo il loro diritto alla residenza anagrafica: potranno dunque continuare a risiedervi (stavolta legalmente) pur non essendone le proprietarie. Una vicenda che arriva da Firenze e che ha come protagoniste una donna e la propria figlia che oggi ha nove anni.

Tutto è iniziato circa sette anni fa, con lo sfratto per morosità da un appartamento situato a Campi Bisenzio (un Comune dell'hinterland fiorentino) che ha indotto la signora a trovare un'altra sistemazione. Una ricerca che l'ha condotta sino al capoluogo toscano, in un'abitazione di Piazza Beccaria che trovò disabitata. Vista la situazione emergenziale, non ebbe dubbi nell'occuparla, senza corrispondere alcuna somma per l'affitto alla proprietà. E paradossalmente, non fece mistero di tutto ciò nemmeno quando nel 2016 sollecitò il Comune di Firenze a iscrivere lei e la bambina (che all'epoca aveva appena tre anni) nelle liste anagrafiche per esercitare i diritti connessi alla residenza, riconosciuti dalla Costituzione.

Ed è qui che avvenne il primo scontro burocratico: l'ente condizionò l'eventuale buon esito della richiesta all'intervento dei servizi sociali. Una condizione che la donna non accettò, rivolgendosi pertanto al tribunale e vincendo inizialmente anche un ricorso d'urgenza. Salvo poi vedersi ribaltare il verdetto dal giudice di merito, che accolse al contrario le ragioni dell'amministrazione fiorentina e congelò il precedente provvedimento. Tutto finito? Non proprio, perché a quel punto la protagonista della storia scelse di ricorrere in Appello. E il magistrato, questa volta, le ha dato ragione in via definitiva. Rifacendosi ad una risoluzione del Ministero dell’Interno del 2015 che sancisce l’esistenza, nel nostro ordinamento, del diritto all'iscrizione anagrafica di tutti coloro che vivono nel territorio nazionale.

I giudici della prima sezione non hanno avuto dubbi, considerando infondata la pretesa del Comune di Firenze di subordinare la concessione della residenza a una pre-istruttoria da effettuarsi tramite la presa in carico da parte dei servizi sociali.

Le sentenza ricorda anche come il Viminale abbia già riconosciuto in passato che nei casi di illegittima occupazione dell’alloggio, il cittadino, quale extrema ratio, deve essere iscritto nelle liste dei residenti "in ragione del superiore diritto all’iscrizione anagrafica dalla quale discendono altri diritti costituzionalmente garantiti". E alla luce di tutto ciò, la donna continuerà ad abitare nella casa che occupa(va) abusivamente.

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