Sigilli al Circolo degli Artisti, accuse gravissime con grande imbarazzo nel pd romano

È stato sequestrato il noto locale romano che, tra l'altro, per dieci anni non avrebbe pagato l'affitto al Comune di Roma. E ora si indaga anche sugli "appoggi" nel Centro Sinistra capitolino

Sigilli al Circolo degli Artisti, accuse gravissime con grande imbarazzo nel pd romano

C'è grande imbarazzo nella sinistra alternativa e modaiola romana per il sequestro del Circolo degli artisti, locale di riferimento, celebre per i concerti e le serate di musica rock, e per il lancio di iniziative culturali. Su richiesta del pubblico ministero Alberto Galanti, il decreto, firmato dal gip capitolino Riccardo Amoroso, è stato emesso perché sussiste "l'assenza di un formale provvedimento di concessione per l'uso dell'area che è di proprietà del Comune di Roma, tanto da rendere illegittima la stessa occupazione del terreno protrattasi dal 1998 senza il pagamento neppure di un canone". Secondo il gip "lo stravolgimento dell'originaria destinazione dell'area che avrebbe dovuto essere funzionale a una utilizzazione compatibile con la tutela del patrimonio culturale e archeologico rende evidente il pericolo che la libera disponibilità della struttura aggravi o protragga le conseguenze del reato".

Non solo l'occupazione abusiva del locale, aperto da 27 anni, la trasformazione urbanistica senza autorizzazione, l'invasione di terreni, la distruzione o deturpamento di bellezze naturali e la violazione delle norme ambientali. C'è di più: gli indagati, tra cui il gestore Romano Cruciani, sono accusati a vario titolo anche di interramento illecito di rifiuti pericolosi come l'amianto.

Il luogo nel quale era stato nascosto è stato indicato da un ex dipendente, che ha raccontato agli inquirenti come Cruciani avesse ordinato di seppellire il materiale senza parlarne con nessuno.

Da tempo, oramai, il Circolo degli Artisti è finito sotto la lente d'ingrandimento dei magistrati. Secondo quanto emerso, Cruciani per dieci anni non avrebbe versato al Comune l'affitto dovuto. Un danno erariale di 700mila euro, per il quale ora potrebbe intervenire la Corte dei Conti.

Le indagini vertono pure sui rapporti di amicizia tra il gestore ed alcuni esponenti del Pd romano. Il rischio paventato dagli inquirenti è che proprio loro abbiano coperto le irregolarità del locale, perché vicino politicamente al centro sinistra. Del resto il legame di Cruciani col Pd è noto a tutti: è lui ad organizzare il calendario musicale delle feste dell'Unità della capitale.

Un altro nome che ricorre nell'inchiesta è quello di Daniele Palmisano, un tempo gestore della pizzeria all'interno del Circolo, responsabile del coordinamento tra Municipi per il Partito democratico romano e responsabile della Festa dell'Unità.

In particolare lo stesso ex dipendente che ha accusato Cruciani avrebbe rivelato che Palmisano avvisava per tempo il Circolo in caso di controlli da parte dell'Ispettorato del Lavoro, dell'Inps e della Asl.

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