Olivetti, morti da amianto: assolti i fratelli Di Benedetti

Respinto il ricorso della procura generale da parte dei giudici supremi, assoluzioni confermate dalla cassazione, il caso vede la morte di almeno 12 operai a causa dell'amianto

Olivetti, morti da amianto: assolti i fratelli Di Benedetti

La cassazione ha confermato le assoluzioni dei fratelli Carlo e Franco De benedetti, assieme ad altri funzionari della Olivetti, tra cui l'ex amministratore delegato Corrado Passera. Tutti imputati per il decesso di almeno 12 operai per esposizione all'amianto. Come si legge da TgCom24, gli ermellini hanno confermato la sentenza della corte d'appello di Torino risalente al 2018, dopo le condanne in primo grado effettuate nel 2016. I supremi giudici hanno alla fine rifiutato il ricorso da parte della procura generale contro le assoluzioni.

La cassazione si è espressa definitivamente nei confronti di Franco e Carlo Di Benedetti e dell'ex ministro Corrado Passera, nel processo per la morte di 12 operai della Olivetti. I decessi avvennero per malattie causate da esposizione all'amianto. Rigettato il ricorso presentato dalla procura generale di Torino, da parte dei giudici della IV sezione penale della cassazione. Il ricorso in questione era stato avviato per la sentenza di assoluzione del 2018 nei confronti degli imputati accusati di lesioni colpose e omicidio colposo.

La sentenza di secondo grado aveva ribaltato quanto deciso dalla precedente del 2016 dal tribunale di Ivrea, che aveva condannato in primo grado almeno 13 persone nell'ambito del processo per la morte dei precitati operai. Le vittime avevano iniziato ad ammalarsi od a morire nel periodo compreso tra il 2008 e il 2013. Questo a causa del contatto con alcune sostanze perniciose per la salute sul luogo di lavoro.

Prima della camera di consiglio il procuratore generale aveva chiesto che ad esprimersi sulla sentenza fossero le sezioni unite.

Una richiesta tuttavia rifiutata, con tanto di dichiarazione del pg che nella requisitoria aveva citato Mao Tse-Tung: "In questo processo siamo davanti a due sentenze di primo e secondo grado con divergenze totali che rischiano di diventare incomprensibili sia per i familiari delle vittime morte per l'amianto, sia per gli imputati accusati di un pesante fardello: citando Mao Tse-tung 'grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è favorevole' per svolgere il nostro compito che è quello di assicurare un esito giudiziario non affidato al caso".

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