"Per il ladro colpo alla schiena". Custode indagato per omicidio

La vittima è stata colpita da un proiettile sotto la scapola. Si ipotizza che la banda abbia compiuto altri furti in aziende situate in provincia di Bologna quella stessa notte

"Per il ladro colpo alla schiena". Custode indagato per omicidio

Incidente o precisa volontà di uccidere? Per chiarire la dinamica della sparatoria di Bazzano, in provincia di Bologna, nella quale è morto un ragazzo di circa 20 anni che si stava introducendo all’interno di Villa Gessa insieme ad alcuni complici, sono a lavoro i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche che in queste ore stanno raccogliendo tutti gli elementi utili per risponde alla domanda.

I militari dell’Arma, infatti, hanno passato al setaccio la casa di S.N., il 68enne custode della tenuta che ha aperto il fuoco poco prima dell’alba di due giorni fa, scattando fotografie, misurando le traiettorie e studiando le possibili parabole di proiettili.

L' obiettivo è cercare di stabilire se l’uomo abbia sparato diritto alla schiena del ladro o se la morte del malvivente sia stata un incidente. La tragedia è avvenuta intorno alle 4 del mattino. Il custode da giovedì è indagato a piede libero per omicidio preterintenzionale per aver sparato cinque colpi. Il tutto con l'intenzione di '’spaventare’’, come ha detto subito ai carabinieri, la banda di ladri che si stava introducendo nella tenuta situata nella campagne della Valsamoggia.

Uno di questi proiettili ha colpito un ragazzo sotto la scapola ed è rimasto conficcato nella gabbia toracica. Il giovane è morto per una grave ferita alla schiena. La pallottola è stata estratta dal medico legale Alberto Amadasi, incaricato dalla Procura dell'autopsia, avvenuta alla presenza del perito di parte nominato dalla difesa di Natalini.

Contemporaneamente all'esame autoptico, a Villa Gessa è giunta l'esperta di balistica Raffaella Sorropago, consulente della Procura, che ha provato a ricostruire le condizioni in cui si è consumata la tragedia. Sembrerebbe che i colpi esplosi dal custode siano partiti da due finestre: una, più grande, che affaccia in direzione della strada mentre l'altra dà sulla campagna. Il proiettile che ha colpito a morte il giovane, che si trovava a circa 20 metri dalla casa, sarebbe partito dalla prima. Al fianco della vittima è stata trovata una torcia accesa.

La scena è stata ripetuta anche di sera così da simulare le stesse condizioni ambientali, come il buio e la nebbia, in cui si è consumatala tragedia. I militari stanno cercando anche di risalire all’identità della vittima che al momento non ha ancora un nome. I carabinieri della compagnia di Borgo Panigale e del Nucleo investigativo hanno chiesto alle polizie dei Paesi dell'Est se il giovane fosse una loro vecchia conoscenza.

Ma nelle ultime ore è stato individuato un elemento che potrebbe risultare fondamentale per identificare la vittima e risalire agli altri componenti della banda. Un’impronta digitale, repertata dai carabinieri, è stata trovata in una delle quattro aziende in provincia di Bologna ‘visitate’ dai banditi segno nella notte tra mercoledì e giovedì prima di tentare nella tenuta di via Ghiarino. Il sospetto dei militari è che i malviventi possono far parte di una banda di trasfertisti, forse di romeni, attivi su furti di macchinari agricoli e gasolio.

Una ipotesi suffragata anche da un altro indizio dalle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza della Sgarzi packing, derubata quella stessa notte all' 1,40, si vedono i ladri in azione. Uno di loro ha in mano un estintore.

Questo strumento è solitamente utilizzato dai ladri operativi in quella zona per 'pulire' la scena da eventuali tracce. Intanto nella popolazione di questo territorio della provincia di Bologna cresce la paura per possibili nuovo raid criminali.

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