Il 18enne in carcere per l'omicidio di Noemi Durini rivela alcuni dettagli sul modo in cui avrebbe ucciso la ragazza. Dal suo racconto sembra che la giovane fosse ancora viva quando è stata seppellita.
Lo scorso 3 settembre Noemi Durini, una 15enne di Specchia (Lecce), è stata brutalmente uccisa e il suo corpo nascosto sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Castrigliano del Capo, nel Basso Salento. A confessare l'omicidio, pochi giorni dopo il ritrovamento del cadevere, è il fidanzato 17enne. In seguito però il ragazzo ritratta e indica come autore dell'assassinio un amico comune di 49 anni. Versione sulla quale le forze dell'ordine stanno indagando.
Con il passare dei mesi emergono dettagli sempre più macabri rispetto al modo in cui è stata ammazzata la giovane di Specchia. Dalla consulenza sulla capacità di intendere e di volere fatta sul presunto omicida e riportata da Il Messaggero, sembrerebbe che la ragazza fosse ancora viva quando è stata seppellita sotto le pietre. "L.M. conferma che Noemi fosse caduta. E, nuovamente, dichiara che mentre poneva le pietre sopra alla ragazza, lei dicesse: Che c... stai facendo?". Quanto gli esperti chiedono al ragazzo perché stesse nascondendo Noemi, visto che era ancora in vita, lui non risponde.
Il presunto omicida conferma più volte che la 15enne respirava e parlava ancora, forse per confermare la seconda versione fornita alle forze dell'ordine, ovvero che a uccidere la fidanzata non è stato lui ma un amico comune di 49 anni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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