Omicidio Roma, un altro ragazzo fu drogato e picchiato da Prato

L'episodio risale a un mese prima del delitto di Varani. Il pr gay aggredì nella sua casa romana, la stessa utilizzata nel coca party con Foffo, un cocainomane 30enne

Marco Prato, uno dei due arrestati per l'omicidio di Luca Varani
Marco Prato, uno dei due arrestati per l'omicidio di Luca Varani

Nell'appartamento romano in cui è stato ucciso Luca Varani, vittima del delirio di Manuel Foffo e Marco Prato, era già stato registrato un episodio di violenza. Infatti, circa un mese prima del delitto, un altro ragazzo era stato drogato e riempito di botte. Quella volta un 30enne cocainomane fu aggredito e riuscì a scappare solo grazia all'aiuto della madre che avvisò il 118.

L'episodio è costato anche una denuncia al 29enne pr di eventi gay, ma questa fu inspiegabilmente ritirata. Come riporta La Stampa, la mamma del ragazzo aggredito, preoccupata dal fatto che non riuscisse a contattare il figlio, contattò tuti gli amici: questi risposere di non sapere dove fosse il ragazzo. Tutti tranne uno, Marco Prato. L'unico che non non rispondeva alle telefonate incessanti della donna. Questa decide di rivolgersi ai carabinieri, che subito si dirigono nella casa dello sballo. Lì, trovano Prato e il 30enne completamenti fatti e gonfio di botte.

Francesco Scavo, il pm che sta indagando sull'omicidio di Varani, a breve sentirà il 30enne scampato alla furia di Prato. Quest'ultimo, prima di tentare il suicidio dopo il coca party durato 48 ore, ha lasciato una lunga lettera a parenti e amici dove racconta il disagio per la sua condizione omosessuale.

Un situazione che avrebbe voluto risolvere diventando donna ma che non è mai riuscito a fare per colpa della famiglia. Intanto, come scrive La Repubblica, emerge che il pr gay invitò ben 23 persone al coca party a casa sua. Ventitré sms identici, ma solo uno rispose alla proposta, Luca Varani.

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