Si sono concluse ad ora di pranzo le operazioni di sbarco dei 343 migranti che si trovavano a bordo di Open Arms. Le attività dirette ad accogliere i nuovi arrivati nell’hotspot di Pozzallo sono iniziate questa mattina alle 9:30 dopo l’attracco della nave spagnola della Ong nel porto ragusano. Accanto alla grande imbarcazione, la scorta delle motovedette della guardia di finanza e della guardia costiera. L’attracco è avvenuto dopo l’autorizzazione arrivata ieri sera da parte del Viminale.
La scelta di far rotta verso la nazione italiana è stata presa dall’organizzazione non governativa dopo avere ricevuto il rifiuto di Malta di aprire i suoi porti. È stata la stessa Open Arms a comunicare lo stop da parte di La Valletta con queste parole: "Malta nega ripetutamente evacuazioni mediche e un porto sicuro a Openarms con 363 naufraghi a bordo. 363 persone che hanno bisogno di scendere e il diritto di essere rispettate".
Da qui, il cambio direzione mirando all’Italia. Da ieri mattina l’imbarcazione si è diretta verso Pozzallo rimanendo al largo in attesa di ricevere il via libera dal governo italiano. Ore di attesa per tutto l’equipaggio mentre negli uffici della presidenza del Consiglio dei ministri si discuteva in merito alla possibilità di consentire lo sbarco nelle coste siciliane. Il via libera è arrivato in serata, come d’altronde avvenuto già più volte nel mese di gennaio. La decisione emessa da Roma è stata accolta con un applauso a bordo della nave.
Questa mattina le operazioni per lo sbarco si sono svolte in modo fluido. Prima di entrare dentro il porto l’imbarcazione si presentava però parecchio inclinata a sinistra, lato in cui i migranti sono stati fatti spostare per consentire le manovre di attracco. Il primo a mettere piede a bordo della nave è stato il medico di porto, Vincenzo Morello, accompagnato da altri tre colleghi. Le condizioni sanitarie dei migranti sono state riscontrate per lo più in buono stato. Solo per tre di loro è stato necessario il ricovero in ospedale. Vi era chi accusava i sintomi di febbre e chi portava sul corpo i segni evidenti dei maltrattamenti subiti in Libia. Ad accogliere i migranti bisognosi di cure sanitarie sono stati gli ospedali di Ragusa e Modica.
Le attività per consentire lo sbarco si sono concluse intorno alle 13:00 e si svolte con tempi più lunghi rispetto alle altre volte per via dello stato d’emergenza dichiarato dal governo italiano a causa del coronavirus. Gli accertamenti medici devono rispettare adesso un protocollo più dettagliato.
L’hotspot all’arrivo dei migranti era completamente vuoto. Tra domani e dopodomani, i quasi cento minorenni saranno accompagnati nei centri d’accoglienza siciliani. Da mercoledì invece, si inizieranno le operazioni per la ricollocazione degli altri migranti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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