È il tunnel del Frejus l'ultima via battuta dai migranti disposti a tutto pur di attraversare le Alpi e passare in Francia. Dopo che Ventimiglia è finita al centro dell'attenzione dei media di mezza Europa, nelle reti sotterranee dei profughi si è diffusa la voce che c'è un'altra via per lasciare l'Italia ed entrare nell'Esagono: quella che corre sotto le montagne.
Così, racconta la Stampa, da qualche settimana a Bardonecchia l'Esercito ha schierato gli alpini della Taurinense per impedire ai migranti di intraprendere il pericolosissimo viaggio all'interno del tunnel ferroviario. Tredici chilometri nel ventre della montagna, al buio, con il rischio costante di venire risucchiati dai treni che viaggiano a oltre 100 km/h. Una vera e propria sfida alla morte.
Che peraltro è completamente inutile, perché dal versante francese, a Modane, la galleria è disseminata di sensori e all'uscita del tunnel gli uomini della polizia transalpina di frontiera sono pronti a bloccare i clandestini e a riportarli immediatamente in Italia. Così anche la prefettura e la questura di Torino, competenti per il Comune di Bardonecchia, dove si trova l'ingresso del traforo, hanno chiesto a Rfi di installare sensori termici e un impianto acustico anche nel tratto italiano della galleria. L'obiettivo è quello di impedire che si ripetano episodi come quello del 20 luglio scorso, quando un Tgv diretto a Torino è stato bloccato in Francia per permettere il salvataggio di quattro ragazzi africani che, calzando delle semplici infradito, tentavano di percorre a piedi il lungo tratto al buio.
Ma il Fréjus non è l'unica via alternativa a Ventimiglia. Le forze dell'ordine italo-francesi hanno iniziato a presidiare anche i valichi alpini minori, come il Colle della Scala e il Colle della Rho.
Anche di lì, sia pure con minor frequenza, i migranti provano a passare. Nell'inverno del 2015 tre donne iraniane furono salvate dall'assideramento dai Vigili del Fuoco: seguendo un fiume, si erano perse in un orrido nella notte e non riuscivano più a trovare la strada.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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