"La verità è che Conte ha tagliato fuori l'imprenditoria", Gianfranco Vissani è tornato all'attacco del governo e del premier sulla pessima gestione della fase 2 post quarantena e questa volta ha scelto di passare alle vie di fatto. Nell'ultima intervista rilasciata al quotidiano Libero lo chef ha annunciato una causa collettiva contro l'esecutivo e Giuseppe Conte e non solo per il mancato pagamento della cassa integrazione.
L'avvio della Fase 2 non ha sortito gli effetti sperati e il settore ristorazione ha subito un duro colpo tra mancate riaperture, locali costretti ad abbassare definitivamente le serrande e difficoltà di gestione tra mille restrizioni. Una situazione al limite denunciata da Vissani da settimane e che è sfociata in un duro attacco dopo la notizia del suicidio del ristoratore fiorentino: "Il governo non capisce che ci sono aziende e dietro le aziende ci sono le famiglie disperate".
Intervistato dal quotidiano Libero lo chef Gianfranco Vissani non ha usato mezzi termini, puntando il dito contro il governo reo di non esser stato all'altezza di gestire una ripartenza adeguata: "Io credo semplicemente che ci dobbiamo vergognare. Non mi riferisco certo al viceministro Castelli, che quando ci invitò a cambiare mestiere in realtà non voleva dire cattiverie. Mi riferisco a tutto il resto. Dobbiamo ricevere ancora i soldi della cassa integrazione. Avevo dipendenti che prendevano 1.200 euro al mese e si sono ritrovati con 400: una persona come fa a vivere così? Come lo paga il mutuo, l'affitto, le bollette? Capisco che in Italia non ci siano soldi, ma così è troppo. I soldi per aiutare certe grandi industrie trasferite all'estero li trovano sempre. E da noi certi colleghi che fanno? Si rifanno sui clienti, cercando di recuperare le perdite aumentando i prezzi. È proprio vero che l'individualismo non ha mai fine".
E come presidente onorario dell'associazione Ristoritalia ha deciso di passare alle vie legali: "La verità è che Conte ha tagliato fuori l'imprenditoria. Per me sarebbe stato meglio fare un anno bianco. Tasse sospese almeno fino all'anno prossimo. Poi nell'inverno 2021 se ne sarebbe riparlato. Ma la verità è che così Conte ci ha presi un po' troppo in giro. Solo Draghi ci poteva salvare. Se fosse stato presidente del Consiglio, ci avrebbe aiutato non poco. Ora invece con l'associazione Ristoritalia, di cui sono presidente onorario, sto pensando a una class action contro il governo. I nostri diritti sono stati calpestati.
I diritti elementari, quelli umani. I bonus, i 600 euro sono stati solo manovre dal sapore elettorale. Ora, a settembre e ottobre, si apre un buco: c'è gente che non sa come farà a sopravvivere. È di loro che mi preoccupo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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