Ora la propaganda trans usa i bimbi per sensibilizzare

Ora la propaganda trans usa i bimbi per sensibilizzare

L'ultima frontiera della propaganda transgender arriva diretta da Facebook. E si traveste in una campagna choc per sensibilizzare l'opinione pubblica.

A renderla pubblica è la fotografa Meg Bitton. Nello scatto, che accompagna l'iniziativa, è immortalata una bambina bionda, carina e innocente. Un messaggio lanciato sui social network per sensibilizzare il pubblico sulla controversa legge della Carolina del Nord che introduce restrizioni sulla libera scelta dei transesessuali nell'utilizzo dei bagni pubblici.

bimba trans 2

Una campagna controversa. Già dalla protagonisto: una bimbo che a soli 10 anni, ha scelto, o è stata indirizzata, a una trasformazione così opposta a quella originale, è di poco gusto. Ebbene sì, la bambina carina e innocente, è un bimbo. Insomma è una trans. Per desiderio o per volontà altrui non è dato saperlo. L'unica cosa certa? La madre ha deciso di farla diventare un simbolo. Schiaffarla pubblicamente su Facebook come un fenomeno da baraccone. Ma il messaggio più controverso è la domanda che troneggia sulla figura della piccola: "Se fosse vostra figlia, vi sentireste a vostro agio a mandarla in un bagno per uomini?". Un domanda che si diverte a giocare con il tema della pedofilia. Una domanda che volontariamente dipinge gli uomini come orchi. Brutti e cattivi.

Il post invoca l'essere corretti, empatici. Ma come si può provare empatia con una campagna che strumentalizza una bambina a scopi politici? Non si può.

Come non si può accetare che a 10 anni un bimbo venga trasformato in donna. E poi alla prima occassione renderlo un simbolo dalla famiglia che lo ha messo al mondo. Intanto la foto ha fatto il giro di web, accogliendo consensi ed indignazione.

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