Suore che amministrano quasi tutti i sacramenti officiati di consueto dai sacerdoti. La grande fuga in avanti della Chiesa cattolica per l'Amazzonia, quella che può condurre il cattolicesimo verso l'istituzione dei preti sposati e del diaconato femminile o di un ministero molto simile, come una registrazione di uno stato di fatto. Almeno questo è quello che può essere dedotto, leggendo quanto esposto da una consacrata, una suora dunque, che ha di sicuro fornito un contributo in grado di chiarire meglio i perché di tutta questa urgenza da parte del Papa e da parte dei padri sinodali. Si delibererà, quindi, ma anche su quello che già accade.
Stiamo parlando di suor Alba Teresa Castilla, una sorella missionaria che, come riferito dall'Adnkronos, è intervenuta sulla situazione vissuta dalle istituzioni ecclesiastiche e dai cattolici nella macro area. La stessa area che molto a che fare, in termini di sovranità politica, con il Brasile e con altre nazioni sudamericane. Ma quello è un argomento buono per l'aspetto prettamente geopolitico del Sinodo. Jair Bolsonaro, il presidente carioca, sembra essere preoccupato per il futuro assetto di quei territori. E la Chiesa cattolica sembra voler dire la sua. Se ne parlerà. In queste fasi iniziali, si tratta prima di capire come ottemperare alla domanda di fede che proviene dalla popolazioni indigene, che in questi quindici giorni popoleranno piazza San Pietro e limitrofi attraverso alcuni rappresentanti.
La suora ha fatto intendere come l'approvazione dei viri probati e di un ministero femminile, istituzioni che si occuperebbero di evangelizzare e gestire le realtà ecclesiastiche amazzoniche, non costituisca poi un così grande stravolgimento. Se non altro perché le suore, in Amazzonia, già sposano e battezzano. E questo è il punto focale della narrazione presentata dalla consacrata: poiché i preti in Amazzonia scarseggiano, coprire le necessità pastorali spetta alle suore. "Quando il prete non è presente - ha infatti scandito suor Alba - noi battezziamo, sposiamo anche. Abbiamo anche ascoltato le confessioni senza potere dare l'assoluzione ma ci siamo messe in ascolto.". Poi la specificazione: "Lo facciamo noi missionarie, come pure altre Congregazioni presenti nella foresta amazzonica". Il cardinale brasiliano Hummes, relatore generale, si era già espresso poche ore prima sul "riconoscimento" da dare alle donne che fanno parte delle organizzazioni della Ecclesia nella foresta. Vedremo nel corso di queste due settimane.
Ma la sensazione comune è che il disegno complessivo stia per
trovare attuazione. Anche gli argomenti di suor Aralba possono far breccia. Se i viri probati dovessero essere approvati, insomma, le suore potrebbero tornare ai loro compiti originari e non occuparsi più dei sacramenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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