OSSERVARE LA TERRA

Da dov'è possibile avere le migliori visuali della Terra e poterla quindi fotografare, studiare e controllare in modo più utile? La risposta giusta: lo Spazio. Tra i Paesi che si sono distinti nella determinazione e capacità di sfruttare quest'opportunità c'è l'Italia, prima attraverso il Piano Nazionale Spaziale del Cnr e, oggi, tramite l'ente che lo ha sostituito: l'ASI. Risale al 1983 l'inaugurazione del Centro di Geodesia Spaziale di Matera, di proprietà dell'Asi e gestito da Telespazio. È un centro di eccellenza internazionale in grado di svolgere, 24 ore su 24, l'intera catena di attività legate alla gestione delle immagini provenienti dalle stazioni osservative. Il centro rappresenta anche una delle principali realtà di ricerca scientifica e trasferimento tecnologico del Sud e, attraverso il suo indotto, costituisce anche un patrimonio per l'economia e l'occupazione nella Regione Basilicata.

Dai primi anni Duemila, il fiore all'occhiello del Paese nella Earth Observation è il programma Cosmo-SkyMed, sviluppato dall'ASI in collaborazione con il ministero della Difesa. Parliamo di quattro satelliti (il primo lanciato nel 2007 e l'ultimo alla fine del 2010) posizionati su un'orbita Sso (Sun-synchronous orbit), tra le migliori per acquisire immagini della Terra. I satelliti Cosmo-SkyMed effettuano questo percorso a circa 600 chilometri di altitudine e, nel farlo, sono in grado di effettuare fino a 450 riprese al giorno, pari a 1.800 immagini radar, ogni 24 ore, in qualsiasi condizione atmosferica (grazie all'impiego della banda X). I servizi Cosmo-SkyMed sono stati utilizzati dalle Nazioni Unite e da altri forze di intervento umanitarie in occasioni di catastrofi naturali.

Sempre più spesso sono richiesti da altre entità internazionali e costituiscono la base per la creazione di nuove importanti partnership tra l'ASI, altre agenzie spaziali internazionali ed enti che – per differenti motivi – sono interessati a immagini precise, dettagliate e di utilizzo flessibile del nostro pianeta.