"La P38 spara". Raid dell'estrema sinistra: due minorenni al pronto soccorso

Due militanti minorenni di Gioventù nazionale mandati al pronto soccorso da una banda di collettivi dell'estrema sinistra: "Erano in 60, noi solo 5. Il Pd prenda le distanze"

"La P38 spara". Raid dell'estrema sinistra: due minorenni al pronto soccorso

"Ci hanno aggredito". Francesco Todde, responsabile romano di Gioventù nazionale, costola studentesca di Fratelli d’Italia, è trafelato. La voce è rotta dalla preoccupazione: "È successo un fatto gravissimo", ci dice. Non ha ancora notizie dei suoi ragazzi né conosce l’entità delle lesioni riportate. Sono entrambi minorenni, mandati al pronto soccorso da una banda di militanti dell’estrema sinistra. Accade tutto nel tardo pomeriggio, in via San Martino della Battaglia, a due passi dalla storica sede del Fronte della gioventù di via Sommacampagna. Non un luogo qualsiasi.

Sommacampagna è uno dei luoghi simbolo della destra romana. Testimone delle evoluzioni politiche, ha allevato decine e decine di militanti, molti dei quali compongono la cosiddetta "generazione Atreju", il fiore della classe dirigente di Fdi, arrivata oggi al governo del Paese. Colpirla significa colpire indirettamente il cuore delle istituzioni. "È stato a tutti gli effetti un raid punitivo organizzato e premeditato, erano una sessantina, noi solo in cinque", racconta Todde. È il prodotto di un crescendo di tensione. È cominciata nei giorni scorsi con manifesti imbrattati, minacce di morte e scritte ingiuriose. È sfociata in aggressione fisica, a poco più di una settimana dai disordini della Sapienza.

"Il Pd prenda le distanze"

Lungo la strada teatro della violenza, i manifesti affissi dai ragazzi di Gioventù nazionale sono marchiati da frasi orrende: "Fascio attento ancora fischia il vento", "Fascio impara la P38 spara", "Fuori i fasci dalle scuole" e ancora "Fascio non ti azzardare". Il raid si consuma proprio quando il gruppetto di studenti di destra esce dalla sede per ripulire i muri sfregiati da istigazioni all’odio e slogan sessantottini. È a quel punto che scatta l’accerchiamento. Ignota l’identità dei membri della banda, di sicuro su quei graffiti c’è la firma di un collettivo studentesco di estrema sinistra ("C20N") attivo al liceo scientifico Plinio Seniore. "Siamo preoccupati per questa escalation di violenza", conclude Todde, sta entrando in questura accompagnato dal deputato romano Massimo Milani.

C’è un pericolo da scongiurare, ed è quello dell’effetto domino. Lo sa bene il vicepresidente della Camera dei deputati, Fabio Rampelli: "Questo clima deve cessare immediatamente, chiederemo al ministro dell’Interno Piantedosi di fare un’attenta azione preventiva per evitare che si inneschi una spirale di violenza contro i nostri ragazzi", scrive in una nota.

Poi si rivolge all’opposizione formulando una ulteriore richiesta: "Chiediamo al Pd di dimostrare senso di responsabilità prendendo ufficialmente le distanze dai movimenti che fanno dell’odio e dell’intolleranza una ragione di vita".

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