Padellaro passa il testimone a Travaglio: "Il Fatto è una squadra"

Il suo ultimo editoriale da direttore della testata: "Rinnovarsi fa bene a tutti, soprattutto quando si può contare su alcuni fuoriclasse"

Padellaro passa il testimone a Travaglio: "Il Fatto è una squadra"

"Cari lettori. Da oggi lascio la direzione del Fatto Quotidiano a Marco Travaglio, ma non lascio il nostro giornale perchè noi siamo una squadra e facciamo gioco di squadra". Inizia così l'ultimo editoriale da direttore de Il Fatto di Antonio Padellaro, che dopo cinque anni al timone del quotidiano, lascia al giornalista più "odiato" dai politici, già condirettore da circa un anno.

E mentre su Facebook i giornalisti e redattori del quotidiano ringraziano ed elogiano l'ormai ex direttore Padellaro, lui stesso racconta: "Quando nel settembre del 2009 partimmo per un'avventura che perfino chi ci voleva bene considerava troppo azzardata - si legge ancora -, non ci demmo cariche, ma incarichi". "È andata bene. Oggi il Fatto è un giornale unico e forse irripetibile nel suo genere. Senza aiuti pubblici e con minimi proventi pubblicitari, per cinque anni consecutivi ha prodotto utili e dividendi e ha finanziato importanti iniziative, contando esclusivamente sul vostro sostegno", scrive ricordando tra le altre cose la decisione di allegare al giornale il numero speciale di Charlie Hebdo dopo la strage di Parigi.

"Siamo una squadra e non abbiamo padroni che scelgono o cacciano i direttori. E come squadra abbiamo pensato che rinnovarsi fa bene a tutti, soprattutto quando si può contare su alcuni fuoriclasse. Per questo è stato chiesto a Marco uno sforzo in più e a noi di dargli tutto l'aiuto possibile".

Antonio Padellaro ieri è stato nominato dall'assemblea degli azionisti, all'unanimità, presidente della Società Editoriale il Fatto e continuerà a scrivere come editorialista della testata. E chissà come cambierà il quotidiano con Travaglio nel ruolo di "allenatore", e non più di battitore libero, in vista, anche, della quotazione in Borsa del giornale.

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