Il "prete di strada" per eccellenza è tornato a dire la sua. Lo avevamo già ascoltato, di recente, quando aveva proposto Carola Rackete per il premio Nobel, ma ora padre Alex Zanotelli ha scelto di pronunciarsi, cosa che peraltro aveva già fatto pure in prossimità del caso della Sea Watch 3, sull'argomento che la politica è chiamata ad affrontare prima dello stop estivo dei lavori parlamentari: il dl Sicurezza bis, che il ministro dell'Interno Matteo Salvini vuole veder approvato.
La Chiesa cattolica, tramite qualche appello diocesano, come quello arrivato dal beneventano, ed alcune iniziative personali, come quella di Don Luigi Ciotti, ha già fatto capire l'antifona ai suoi interlocutori: c'è diffusa contrarietà. Almeno tra i cattolici progressisti. Padre Zanotelli si esprime, come di consueto, in maniera manifesta: "Riteniamo il decreto sicurezza bis un atto criminale, non ho altre parole". Questo è il sunto della visione che il padre comboniano ha rilasciato a Tpi. Poi c'è una misura tant plateale quanto abituale: un digiuno, come quello di "protesta", che è stato organizzato l'estate scorsa. Difficile registrare un'apertura rispetto all'operato del ministro dell'Interno: da quando Matteo Salvini si è insediato, questa parte degli ambienti ecclesiastici, quella più critica e massimalista, si è sempre opposta alle politiche del leader leghista.
C'è anche un secondo e spassionato elogio alla "Capitana", un passaggio in cui padre Alex Zanotelli si felicita in relazione all'esito giudiziario di quella vicenda: "Sono contento che il gip l’abbia capito e l’abbia rilasciata, perché ha fatto
il suo dovere". Ma il tema del giorno, come premesso, è un altro. E il padre comboniano, come spesso è capitato nel corso di questi mesi, ha scelto la via della critica a quanto predisposto in materia di sicurezza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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