C'è un'inaspettata svolta sul tema dell'intercomunione. Papa Bergoglio ha infatti dichiarato, all'interno di una conferenza stampa svoltasi sul volo di ritorno da Ginevra, che è il vescovo a dover decidere caso per caso.
Per comprendere la portata della questione bisogna tornare a qualche settimana fa. La Conferenza episcopale tedesca aveva approvato a maggioranza l'accesso al sacramento della comunione per le coppie "miste", cioè per le famiglie composte da un coniuge cattolico e un coniuge protestante. Alcuni vescovi tedeschi (sette) avevano scritto alla Congregazione per la Dottrina della Fede: il fine era quello di chiedere se l'episcopato guidato dal cardinale Marx stesse provando a legiferare su un argomento di stretta competenza della Santa Sede. Il prefetto Ladarìa, rispondendo alla missiva in questione, aveva parlato di un testo non pronto e della necessità di un dibattito a livello di Chiesa universale. Lo stesso Papa aveva condiviso la posizione del gesuita, che verrà creato cardinale nel prossimo concistoro. La "svolta dottrinale" della Conferenza episcopale, insomma, era stata ricusata dal Vaticano. Ma qualcosa sembrerebbe essere stato mal interpretato da chi pensava che Bergoglio avesse respinto quanto promosso dal progressista Marx.
Stando a quanto riportato dal Catholich Herald, il Papa ha asserito che la difficoltà permane nel dibattito, ma non nel contenuto. Bergoglio ha specificato l'inesistenza di un "passo indietro". La Conferenza episcopale, ha quindi ribadito l'argentino, possiede la facoltà di studiare le linee guida in grado di aiutare i vescovi nel decidere sui singoli casi individuali. Il tutto, com'è ovvio che sia, andrà studiato di più, ma non c'è alcuna chiusura dottrinale nei confronti dell'accesso alla comunione per le coppie miste. "Non è una novità - ha asserito il pontefice in riferimento all'intercomunione - . E ancora:"Nel Codice di Diritto Canonico e’ prevista la comunione nei casi speciali. Il Codice - ha evidenziato il Papa, come riportato da il Faro di Roma - dice che il vescovo puo’ decidere. Ma in Germania hanno visto che c’erano posizioni diverse e sacerdoti che decidevano loro. C’è stato uno studio durato più di un anno. E lo studio era ‘restrittivo’, una cosa ben pensata per la Chiesa. Ma una cosa approvata dalla Conferenza Episcopale subito diventa universale ma non tutti i vescovi erano d’accordo su questa possibilità in una materia che è di loro competenza. Cosi’ - ha voluto spiegare il pontefice - e’ stata scritta la lettera con il mio permesso per dire che il documento ancora non è maturo. Perchè, secondo lo spirito del Codice di Diritto Canonico ci vorrebbe l’unanimita’. Quindi si è fatta un po’ di confusione ma resta chiaro che la Chiesa particolare può autorizzare, la Chiesa locale, intesa come Conferenza Episcopale, non può".
Serve che i vescovi siano tutti d'accordo, insomma, ma l'intercomunione sarebbe di fatto già prevista dai testi canonici. Non saranno contenti i "tradizionalisti" che, almeno in relazione a questo tema, avevano "cantato vittoria".
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