Papa Francesco e il film di Wenders: "In Europa tutti migranti"

Il Papa è "sbarcato" al cinema. Il film - documentario di Wenders al festival di Cannes. Bergoglio ricorda che "in Europa siamo tutti migranti". La visione del regista sul pontefice argentino

Papa Francesco e il film di Wenders: "In Europa tutti migranti"

Papa Francesco è il protagonista del nuovo film - documentario di Wim Wenders. Lo "sbarco" del pontefice al festival cinematografico di Cannes continua a far discutere critici e commentatori.

Bergoglio, nell'opera del regista tedesco, è l'"attore" attorno a cui ruotano questi cinque anni di pontificato. Qualche piccola anticipazione sul film è arrivata dallo stesso autore di "Papa Francesco - Un uomo di parola". Specie sulla fase organizzativa e procedurale di questo suo nuovo lavoro. Uno dei temi più trattati, com'era prevedibile, è quello riguardante i fenomeni migratori. "Papa Francesco - ha raccontato Wenders a Tv200 - dice molte cose fondamentali sul tema dei migranti. Prima di tutto sottolinea che non hanno un vero e proprio statuto giuridico internazionale e dovrebbero essere protetti dalle norme del diritto internazionale ma soprattutto ci dice che siamo tutti migranti, tutti in Europa siamo migranti".

Bergoglio, che spesso è stato accusato di "migrazionismo", dovrebbe insistere sul punto anche nelle interviste (cinque) presenti nel film.

Parole che sembrano combaciare con quelle del cardinale filippino Tagle, che qualche vaticanista, in questi anni, ha definito "successore designato" del pontefice argentino. Il porporato asiatico e presidente di Caritas Internationalis, in relazione alla campagna "Share The Journey", aveva detto che "tutti noi abbiamo il sangue di un migrante". La questione dell'accoglienza continua a essere centrale nella pastorale del Santo Padre e della Chiesa cattolica.

"Il Papa - ha detto sempre Wenders - ci ricorda anche che possiamo vivere tutti con qualcosa in meno rinunciando anche a piccole cose. Se pensiamo solo a crescere ed accumulare che si tratti di Europa, America, Cina o Russia, questo vuol dire lasciare il nostro prossimo". E ancora:"Lasciare dietro di noi centinaia di migliaia di persone. Il Papa ci ricorda di non escludere le persone, ma anzi di preoccuparci di includerle. Questo lo possiamo fare tutti rinunciando a qualcosa, anche a poco".

Un tema collegato con le critiche alla grande finanza speculativa arrivate con l'ultimo documento di due Congregazioni della Santa Sede. I poveri, le persone marginali che abitano le periferie esistenziali del pianeta, rischiano per Papa Francesco di essere definitivamente abbandonati attraverso la diffusione di certi modelli di speculazione finanziaria.

Il Vaticano ha invitato tutti alla costruzione di una economia di "nuovo tipo". Il "centro" deve, secondo le indicazioni del testo, ripensare se stesso e rinunciare a qualcosa.

Gestione dell'immigrazione e redistribuzione economica vanno di pari passo. "Questo uomo – ha chiosato il regista tedesco – ci restituisce speranza. La sua positività, il suo ottimismo ci libera dai veleni del nostro tempo. Sì ha ragione lui ce la possiamo fare".

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