La veglia della Pasqua del 2020 finirà, con ogni probabilità, all'interno nei libri di storia. Così come tutte le celebrazioni che Papa Francesco sta officiando in questo periodo, che è interessato dal primo fenomeno di pandemia globale diffusasi a macchia d'olio in pochissimo tempo.
La Pasqua - il pontefice argentino lo ha ricordato di recente - non è un "happy-ending". Gesù è risorto, ma prima di risorgere è morto. E ora tutti noi siamo chiamati a fare i conti con la ricerca dell'"essenziale" e con il "compromesso dell'amore". Oggi Francesco ha chiesto al mondo di non rassegnarsi a quello che sta accadendo: "Coraggio - ha detto il Santo Padre - non arrendiamoci, Dio non ci ha lasciato soli". Per quanto questa sia "l'ora del silenzio" e anzi "l'ora più buia", l'umanità tutta è chiamata tanto a non cedere alla "rassegnazione" quanto a rimettersi presto "in cammino".
Il vescovo di Roma ha voluto inoltrare un messaggio di speranza:"Lui, che ha ribaltato il masso all'ingresso della tomba, può rimuovere i macigni che sigillano il cuore. Perciò non cediamo alla rassegnazione, non mettiamo una pietra sopra la speranza". E ancora: "Possiamo e dobbiamo sperare, perché Dio è fedele. Non ci ha lasciati soli, ci ha visitati: è venuto in ogni nostra situazione, nel dolore, nell'angoscia, nella morte. La sua luce ha illuminato l'oscurità del sepolcro: oggi vuole raggiungere gli angoli più bui della vita". Per quanto il buio possa spaventare, non ha mai "l'ultima parola".
E l'ex arcivescovo di Buenos Aires lo ha voluto ricordare, in questa notte così particolare per la storia dell'uomo. Jorge Mario Bergoglio non ha mai nascosto che questa sia una "tempesta". E che alcune delle nostre piccole certezze stiano crollando. Il Papa ha messo in campo più di un gesto simbolico in queste settimane, con tanto di preghiera contro la pandemia in una piazza San Pietro deserta. Ma la dottrina cristiano-cattolica presente delle certezze. Quell che Papa Francesco, come ripercorso pure dall'Adnkronos, ha ribadito nel corso della veglia: "Sorella, fratello, anche se nel cuore hai seppellito la speranza, non arrenderti: Dio è più grande. Il buio e la morte non hanno l'ultima parola. Coraggio, con Dio niente è perduto".
La parte più significativa dell'omelia di Jorge Mario Bergoglio, però, è stata forse quella in cui il vertice della Chiesa cattolica ha optato per un appello teso a far sì che "grida di morte" spariscano dal globo terrestre: "Mettiamo a tacere le grida di morte, basta guerre! Si fermino la produzione e il commercio delle armi, perché di pane e non di fucili abbiamo bisogno. Cessino gli aborti, che uccidono la vita innocente.
Si aprano i cuori di chi ha, per riempire le mani vuote di chi è privo del necessario", ha tuonato Francesco.I cristiani, adesso, hanno il compito della consolazione. Chi è cristiano deve annunciare "la vita in tempo di morte". Una veglia molto diversa da quella dello scorso anno.
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