Parole forti quelle usate da Papa Francesco durante la messa celebrata in Cile. "Abbiamo bisogno della ricchezza che ogni popolo può offrire e dobbiamo lasciare da parte la logica di credere che ci siano culture superiori o inferiori", ha affermato. "Una delle principali tentazioni da affrontare è quella di confondere unità con uniformità - avverte il Pontefice davanti alle comunità indigene - Gesù non chiede a suo Padre che tutti siano uguali, identici; perché l'unità non nasce né nascerà dal neutralizzare o mettere a tacere le differenze. L'unità non è un simulacro né di integrazione forzata né di emarginazione armonizzatrice".
Secondo Papa Franesco, infatti, l'unità è "una diversità riconciliata perché non tollera che in suo nome si legittimino le ingiustizie personali o comunitarie". Inoltre, per essere in grado di tessere l'unità, c'è bisogno di solidarietà: "È l'unica arma che abbiamo contro la 'deforestazione' della speranza", conclude il Papa.
L'omelia
"per il progresso dei popoli" del Ponteficie ha avuto luogo nell'aeroporto di Maquehue (Temuco). Si tratta del suo secondo giorno nel Paese e dopo la messa il Francesco incontrerà i giovani e visiterà l'unversità Cattolica.
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