"Vediamo Gesù nei bambini del Medio Oriente, che continuano a soffrire per l'acuirsi delle tensioni tra Israeliani e Palestinesi", ha detto papa Francesco nel Messaggio di Natale letto dalla Loggia della Basilica di San Pietro prima della benedizione Urbi et Orbi trasmessa in mondovisione.
"Vediamo Gesù - ha continuato - nei bambini che, insieme alle loro famiglie, patiscono le violenze del conflitto in Ucraina e le sue gravi ripercussioni umanitarie e preghiamo perché il Signore conceda al più presto la pace a quel caro Paese. Vediamo Gesù nei bambini i cui genitori non hanno un lavoro e faticano a offrire ai figli un avvenire sicuro e sereno. E in quelli a cui è stata rubata l'infanzia, obbligati a lavorare fin da piccoli o arruolati come soldati da mercenari senza scrupoli".
Poi non poteva mancare il richiamo all'accoglienza e ai migranti: "Vediamo Gesù nei molti bambini costretti a lasciare i propri Paesi, a viaggiare da soli in condizioni disumane, facile preda dei trafficanti di esseri umani. Attraverso i loro occhi vediamo il dramma di tanti migranti forzati che mettono a rischio perfino la vita per affrontare viaggi estenuanti che talvolta finiscono in tragedia. Il nostro cuore non sia chiuso come lo furono le case di Betlemme. Cari fratelli e sorelle, anche a noi è indicato il segno del Natale: 'un bambino avvolto in fasce...'. Come la Vergine Maria e san Giuseppe, come i pastori di Betlemme, accogliamo nel Bambino Gesù l'amore di Dio fatto uomo per noi, e impegniamoci, con la sua grazia, a rendere il nostro mondo più umano, più degno dei bambini di oggi e di domani".
Francesco ha poi rivolto la sua preghiera a Gerusalemme e alla Terrasanta "perché tra le parti prevalga
la volontà di riprendere il dialogo e si possa finalmente giungere a una soluzione negoziata che consenta la pacifica coesistenza di due Stati all'interno di confini concordati tra loro e internazionalmente riconosciuti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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