L'elicottero si è alzato in volo questa mattina alle 6.50, per atterrare a Napoli un'ora dopo. Ad accogliere papa Francesco, in visita prima a Pompei e poi nel capoluogo campano, c'era l'arcivescovo Tommaso Caputo, accompagnato dal sindaco di Pompei, Ferdinando Uliano.
Quasi duemila i fedeli che aspettavano il pontefice al Santuario della Beata Vergine del Santo Rosario, prima dello spostamento a Scampia, nella periferia settentrionale di Napoli, uno dei sei appuntamenti di un'agenda molto fitta per papa Francesco.
L'arrivo a Scampia tra striscioni che ricordano i problemi della Campania, dalla Terra dei fuochi all'emergenza legata ai rifiuti tossici. Le autorità e l'arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, hanno accolto il pontefice, che ha in programma incontri con i rappresentanti di categorie sociali differenti, dalla cultura al mondo del lavoro, fino a emarginati e migranti.
Il Papa ha parlato di "difficoltà e disagi e talvolta di dure prove", ma di una Napoli che "non è mai triste". Ha chiesto ai fedeli di non considerare i migranti come "persone di seconda classe", perché "tutti siamo migranti in questa terra" e a loro "dobbiamo far sentire che sono come noi, cittadini".
Rivolgendosi ai giovani, il Pontefice ha parlato di "un sistema economico che scarta la gente", una piaga che si connota anche come "lavoro nero, che è schiavitù". E che "non è umano, non è cristiano". Come non lo è la corruzione, perché "una cosa corrotta è sporca, la corruzione puzza e la società corrotta puzza". "Tutti possiamo essere corrotti", ha ammonito.
Il discorso del Papa si è concluso con un frase in napoletano, il saluto con cui normalmente il cardinal Sepe saluta i suoi fedeli: "A Maronna v'accumpagne". A pranzo l'incontro con i detenuti nella cappella di Poggioreale, tra i quali anche dieci transessuali.
Francesco si è poi spostato al Duomo, dove ha messo in guardia i fedeli dal "terrorismo delle chiacchiere", perchè "chi chiacchiera è un terrorista che butta una bomba, distrugge e lui è fuori. Almeno se facesse il kamikaze…".
Mentre il Pontefice era in chiesa si è verificato il "prodigio" dello scioglimento del sangue di San Gennaro.Incontrando sacerdoti e religiosi, il Papa si è scagliato contro gli "scandali nella Chiesa", contro la "mancanza di libertà per i soldi", chiedendo al clero di essere testimone anche con lo "spirito di povertà".
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