In molti avevano temuto il peggio, ma alla fine Gianluigi Paragone fortunatamente sta bene. Aveva fatto preoccupare tutti dopo il brutto incidente che si è verificato nel pomeriggio di ieri, mercoledì 3 giugno, verso le ore 15.30 in piazza Lauro de Bosis dove si è scontrato contro una macchina. A pochi metri di distanza dal Ministero degli Esteri, situato in Piazzale della Farnesina, il senatore del Gruppo Misto è rimasto coinvolto in un sinistro stradale. Già da una prima ricostruzione si parlava di una manovra azzardata da parte di una conducente 77enne a bordo una Honda Inside che non ha riportato né ferite né traumi. Epilogo diverso invece per l'ex grillino, che è stato immediatamente trasportato in codice rosso al policlinico Gemelli con diverse escoriazioni in varie parti del corpo e con una ferita al polso.
Intervenuto ai microfoni di Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, il giornalista ha spiegato nel dettaglio la dinamica della vicenda: "Ero in motorino all'altezza delle piscine del Coni (a Roma, vicino allo stadio Olimpico, ndr). Una signora ha fatto inversione a 'u' per passare all'altra carreggiata e io le sono andato addosso, ho preso lo sportello, rompendogli il vetro, tagliandomi la mano e facendomi male un po' dappertutto". Le sue condizioni di salute sono rimaste comunque sempre buone, visto che è restato vigile. Tuttavia ha ammesso di essersi piuttosto preoccupato a causa di "un taglio vistoso sul dito della mano, perdevo molto sangue. E in più avevo dolori forti alle ginocchia, che non riesco a flettere".
"Non ho avuto problemi"
Non si è fratturato niente: ha dovuto solamente fare una Tac ma per il resto non c'è stato alcun tipo di problema. Subito dopo l'incidente molti media hanno tranquillizzato tutti facendo sapere che lui non era in pericolo di vita, lasciando immaginare però una situazione seria: "A me è venuto un colpo, non riuscivo ad avvisarli perché non potevo nemmeno rispondere al telefono, stavo facendo la Tac". Paragone ha inoltre rivelato che aveva previsto le strane intenzioni da parte della vettura e perciò era riuscito a rallentare in tempo: "Alla fine sarò stato sui 40km/h".
Fin da subito i colleghi, gli avversari politici e gli utenti sui social hanno iniziato a cercarlo e a mandargli messaggi di solidarietà, di incoraggiamento e di buona guarigione. "Mi hanno mandato tutti dei messaggi: da Conte a Renzi a Salvini. Sono stati tutti molto carini", ha dichiarato.
Da poco è stato dimesso dopo aver ricevuto degli antidolorifici. Ora si trova a casa, assistito da un collega giornalista. "Non so dove sia il mio scooter, lo hanno portato via subito", ha concluso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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