Parcella fumante, le Iene inchiodano Conte: "Difesa di Palazzo Chigi aggrava la sua posizione"

Giuseppe Conte si trova nei guai fino al collo. Le Iene lo hanno smascherato e ora è difficile mentire

Parcella fumante, le Iene inchiodano Conte: "Difesa di Palazzo Chigi aggrava la sua posizione"

La puntata di ieri sera de Le Iene ha messo in luce una parte del passato oscuro del premier Giuseppe Conte. La parcella "fumante" - così ormai la chiamano tutti - ha creato non poche difficoltà all'ex avvocato del popolo. Quella fattura che non c'è, quella carta intestata (doppia), quei possibili favoritismi all'esame, tutto crea qualche dubbio intorno alla figura del "candido" premier. E se da una parte Conte si giustifica e cerca di avere la risposta a tutto, dall'altra la iena lo inchioda.

Antonino Monteleone ha messo in difficoltà il premier. Gli ha portato i documenti (che lui pensava che mai sarebbero venuti fuori) e gli ha mostrato che qualcosa non torna. Intervistato dall'Adnkrons, il giornalista ha dato la sua versione dei fatti. "Una storia italiana, molto italiana, sia nell'evoluzione che nell'epilogo - dice -. La difesa di Palazzo Chigi, secondo me, aggrava la posizione del presidente del Consiglio, che replica dicendo che sostanzialmente ha lavorato gratis per la persona che lo ha giudicato al concorso per la cattedra di professore ordinario".

La iena è consapevole che questa "non sia la questione del secolo", ma ha la sua importanza: stiamo dicendo che "Conte ha consentito al professor Alpa di fatturare anche il suo lavoro, perché ricordiamo che Alpa in Tribunale al primo grado non ha mai messo piede, andava sempre l'avvocato Conte". Perché Conte va a lavorare in udienza e poi dice che fattura tutto Alpa? Perché mette la sua firma in calce ad un progetto di parcella comune?, si chiede la Iena, secondo cui "se due avvocati sono distinti e separati non hanno la carta intestata in comune".

Monteloene si fa parecchie domande, vuole capire. In questa storia, qualcosa che non va c'è. È evidente. "Mi chiedo - continua all'Adnkrons - il fatto che non si sia fatto pagare da uno dei commissari che lo ha giudicato al concorso, vi sembra una bazzecola? Secondo me no". E in effetti non è proprio una cosa da niente. Anzi.

La iena, quindi, nel ricostruire il tutto mette in evidenzia le varie contraddizioni, le diverse versioni dei fatti (prima le due fatture, poi il giornalista trova i documenti e Conte, invece, dice di non averli trovati) e come il premier abbia cercato di galleggiare senza sprofondare. "La realtà è che Conte cambia versione tre volte nel giro di poco più di un anno, che le fatture divise che aveva annunciato non esistono, perché ha fatturato Alpa, e che quindi il presidente Conte ha lavorato gratis per uno dei commissari del concorso per la cattedra di professore ordinario - conclude -. Il presidente Conte ha poi pubblicato l'intervista integrale su Facebook, ma qualche secondo lo ha tagliato.

Noi eccetto qualche taglio necessario per così dire per la 'punteggiaturà, abbiamo mandato le interviste integrali".

Diciamo che questo non è proprio un bel momento per il premier. Si trova inguaiato fino al collo. Ci mancava questa fattura, il concorso e l'amico. E ora c'è pure il Mes.

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