Parma, molestie, minacce, aggressioni: magrebino pregiudicato libero

Lo straniero, personaggio con numerosi precedenti e ben noto ed inviso alla comunità di Fontevivo, in pochi giorni si è reso protagonista di numerosi episodi di violenza: il primo all'interno di un bar, poi in ospedale contro medici ed infermieri, infine in questura contro i poliziotti. Il sindaco di Fontevivo denuncia: "Libero di delinquere ancora"

Parma, molestie, minacce, aggressioni: magrebino pregiudicato libero

Aveva scatenato una rissa in un bar di Fontevivo (Parma) solo qualche giorno fa, dopo aver molestato un bambino seduto ad un tavolo: due giorni fa, completamente ubriaco al pronto soccorso ha minacciato ed aggredito medici e infermieri del Maggiore di Parma, quindi anche gli agenti intervenuti sul posto per placare la sua furia.

E la cosa ancora più grave è che, nonostante il fatto che già fosse pregiudicato e nonostante quanto combinato in pochi giorni, mettendo a rischio l'incolumità dei cittadini, se l'è cavata con un semplice obbligo di dimora, come denunciato dal sindaco di Fontevivo.

Il primo dei due episodi che ha visto come protagonista il pluripregiudicato marocchino di 38 anni è avvenuto durante la tarda serata dello scorso sabato 7 dicembre in un bar in cui veniva trasmesso l'incontro di campionato tra Lazio e Juventus.

Già ubriaco, lo straniero, in compagnia di un compare, si è diretto verso un tavolo in cui era seduto un bambino di pochi anni intento a giocare, con la ferma intenzione di sedersi al suo posto. Come riportato dalla stampa locale, in difesa del piccolo sarebbe intervenuto lo zio e da lì è nata una violenta colluttazione, durante la quale è stata anche utilizzata come arma una lattina tagliata a metà per generare un lato affilato.

Personaggio già noto e fortemente inviso ai cittadini di Fontevivo, il nordafricano ha proseguito con il suo show nella notte tra domenica e lunedì, quindi ad un giorno di distanza dal precedente episodio.

Recatosi al Maggiore di Parma, il magrebino, in preda come sempre ai fumi dell'alcol, si è presentato al Triage rifiutandosi tuttavia di fornire le proprie generalità come avevano già fatto tutti i pazienti prima di lui. Furioso, ha iniziato ad inveire contro gli operatori del pronto soccorso, urlando insulti e minacce esplicite di morte. Col forte timore che la situazione potesse peggiorare, i sanitari si sono rivolti alle forze dell'ordine, chiedendo un rapido intervento.

Sul posto gli uomini della questura di Parma, accolti fin da subito dalla forte ostilità del nordafricano, che ha continuato a rifiutare di farsi identificare. Il 38enne si è scagliato contro i poliziotti, cercando di colpirli con calci e pugni, prima di essere fermato con grande fatica.

Le intemperanze sono proseguite a bordo della "pantera", con lo straniero che ha continuato a dimenarsi ed a colpire l'abitacolo. Anche una volta fuori dal mezzo è risultato totalmente fuori controllo: dopo le testate al muro della cella di sicurezza, il marocchino è stato ammanettato, nella speranza che la sbornia passasse il prima possibile.

Accusato di resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, oltre che per il rifiuto di fornire le proprie generalità, lo straniero ha subito il giudizio direttissimo, ma qui è arrivata la sorpresa, come denunciato dal sindaco di Fontevivo Tommaso Fiazza. "Stasera sono tornato a casa dal Comune molto amareggiato. Un pregiudicato marocchino con molti precedenti penali, ha scatenato una rissa in un bar del paese, ha aggredito delle persone (tra cui delle donne), opposto resistenza alle Forze dell’Ordine e aggredito il personale del pronto soccorso. Questo personaggio se l’è cavata con l’obbligo di dimora. Significa che dovrà rimanere a Fontevivo durante il giorno e in casa negli orari serali. Capito? In pratica è libero di tornare a delinquere, ma ha l’obbligo di farlo a Fontevivo", lamenta il primo cittadino, come riportato da "IlParmanse".

"È Giustizia? Mi chiedo con che coraggio si possa chiedere agli agenti della polizia locale, della polizia di Stato, dei carabinieri o della finanza di rischiare la propria incolumità per poi vedere il proprio lavoro umiliato in questo modo.

Mi chiedo anche come possano i membri della nostra comunità sentirsi protetti da uno Stato che li lascia in balia di questi personaggi. Come sindaco e come cittadino mi chiedo: la gente onesta e corretta potrà avere mai un reale vantaggio rispetto ai delinquenti che non hanno mai nulla da perdere?", conclude Fiazza.

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