Pasta, gli italiani non sanno proprio rinunciarci

Anche quest'anno si è tenuto il consueto appuntamento internazionale della pasta: il World Pasta Day, svoltosi a Buenos Aires, in Argentina, per celebrare la pasta e comunicarne i pregi nutrizionali a giornalisti e consumatori, spiegando come questo alimento globale e consumato ormai in tutti i continenti, sia in grado di soddisfare non solo i primari requisiti dell'alimentazione, ma anche di esaltare le più ricercate sperimentazioni in campo gastronomico. Il World Pasta Day è un evento promosso dall'Ipo - International pasta organisation - una sorta di «Onu della pasta» che, sin dalla sua fondazione, nel 2005, si propone di promuovere il consumo di pasta nel mondo e diffonderne la cultura, in collaborazione con Aidepi, l'Associazione delle Industrie del dolce e della pasta italiane.

La pasta, prodotto simbolo del Made in Italy, mantiene la leadership sul mercato mondiale: è un prodotto sano, versatile, gustoso oltre che principale alimento delle nostre tavole. Con la pasta prodotta nel mondo nel 2013, sono stati creati 14 miliardi e 278 milioni di piatti.

Un vero plebiscito, dimostrato anche dai dati dell'indagine «Gli italiani e la pasta», condotta da Doxa, secondo la quale quasi la totalità della popolazione ama la pasta e ben il 44% di loro la consuma quotidianamente. Parliamo, quindi, di circa 26 milioni di italiani che tutti i giorni portano sulla tavola un bel piatto di pasta fumante per la famiglia.

«Grazie alla capacità imprenditoriale dei produttori italiani, sia grandi sia piccoli, e nonostante le consuete difficoltà di sistema all'esportazione aggravate dalla delicata situazione politica con la Russia, la pasta ha confermato la propria vocazione di prodotto di eccellenza italiana

all'estero», sottolinea Riccardo Felicetti, presidente dei pastai italiani di Aidepi e nuovo presidente di Ipo. Nella classifica mondiale dei consumi, l'Italia si conferma al primo posto con oltre 25 chilogrammi pro-capite.

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