Paul rapito in culla e ridato a genitori dopo 2 anni, ma non era lui

L’esame del Dna rivela l’errore: non era lui il bimbo rapito a Chicago nel 1964 e poi ritrovato e restituito ai genitori dall’Fbi due anni dopo

Paul rapito in culla e ridato a genitori dopo 2 anni, ma non era lui

Per raccontare questa vicenda dobbiamo riavvolgere il nastro fino al 1964, anno in cui a Chicago aveva tenuto banco la vicenda della famiglia Fronczak: il figlio della coppia, Paul Joseph, era stato infatti rapito subito dopo la nascita all’interno dello stesso ospedale della città da un’infermiera, che l’aveva preso dalle braccia della madre senza riportarlo più indietro.

Da quel momento ebbe origine una delle più imponenti ricerche di persone scomparse, che vide coinvolto addirittura l’Fbi; nonostante tutto, però, di Paul Joseph non si ebbero più notizie.

Almeno fino a due anni dopo la sua scomparsa: è proprio l’Fbi a fare la segnalazione alla famiglia Fronczak, portando alla loro attenzione una novità nelle indagini. A Newark, nello stato del New Jersey, era stato ritrovato un bimbo che presentava caratteristiche corrispondenti a quello scomparso: il piccolo era stato abbandonato in un centro commerciale l’anno prima e poi dato in affidamento temporaneo ad una famiglia del luogo, intenzionata ad adottarlo.

Le limitate conoscenze scientifiche dell’epoca non sarebbero mai state in grado di attestarlo con certezza, tuttavia gli elmenti delle indagini facevano pensare che il piccolo ritrovato fosse proprio Paul Joseph; gli stessi Fronczak nutrivano qualche dubbio a riguardo, ma prevalse in loro la gioia del pensiero di aver di nuovo il loro bambino.

Si arriva così al 2008, quando la moglie di Paul Joseph resta incinta ed i medici richiedono alla coppia di tracciare un quadro clinico familiare; l’uomo, però, non sa cosa rispondere, dato che da tempo aveva iniziato a nutrire dei dubbi circa la propria identità. Questo anche a causa di alcuni atteggiamenti ambigui tenuti dai genitori negli anni della sua giovinezza, quando evitavano accuratamente di parlare della questione relativa al suo rapimento e ritrovamento, cambiando subito discorso. Ad insospettire Paul Joseph erano anche certe differenze fisionomiche evidenti fra lui ed il resto dei membri della famiglia.

Ecco perché l’uomo decide nel 2012 di sottoporsi ad un test del DNA, trovandosi di fronte ad una realtà che inconsciamente già intuiva ma che lo ha comunque sconvolto: quelli che lo avevano cresciuto non erano i suoi veri genitori e lui non era il loro Paul Joseph.

Grazie alla collaborazione di un team di volontari, i Dna Detectives, l’uomo riesce a risalire ai genitori biologici: in realtà il suo nome era Jack Rosenthal e proveniva da una famiglia con grandi problematiche, essendo la madre alcolista ed il padre un violento.

Scopre inoltre di avere una sorella gemella di nome Jill, anch’ella scomparsa nel nulla.

Per il momento “Jack” si fa chiamare ancora “Paul Joseph” ed è impegnato nella ricerca del vero bimbo scomparso a Chicago nel 1964 e della sorella che non ha mai conosciuto.

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