L'allarme lo ha lanciato la società di sicurezza WhiteScope, la quale ha scoperto che i pacemaker prodotti da quattro diverse aziende sono molto vulnerabili agli hacker. Cosa significa? Che il cuore dei pazienti potrebbe essere danneggiato da lontano, smanettando con un computer.
La società ha infatti rivelato l'esistenza di almeno ottomila "bug", ovvero falle nei sistemi dei modelli di pacemaker. Ad essere altamente vulnerabili, secondo gli esperti, sarebbero i programmatori dei peacemaker, quelli che gli ospedali e le cliniche utilizzano per programmare i dispositivi dei loro pazienti. Le impostazioni dei sistemi di sostegno del cuore, infatti, vengono regolate solo da mani esperte nelle sale degli ospedali. O così dovrebbe essere. Il rischio, infatti, è che da remoto gli hacker riescano a introdursi nei sistemi dei programmatori e gestire i dispositivi. Un po' come succede nella fiction "Homeland", dove i terroristi riescono ad uccidere il vicepresidente americano connettendosi da lontano al suo peacemaker e costringendolo all'infarto.
Non solo. Perché oltre le 8mila falle rivelate dagli esperti, scrive l'Ansa, bisogna anche registrare che i dispositivi che i pazienti portano vicino al cuore non autenticano il programmatore di riferimento.
Cosa significa? Che se ne compriamo uno su eBay che sia compatibili con il dispositivo, è possibile utilizzarlo per danneggiare i pazienti. Quanto può costare? I ricercatori dicono che possono bastare dai 500 ai 3mila euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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