"Il virus cinese passa attraverso la saliva. Va fermato in aeroporto"

Il responsabile malattie infettive dell’Istituto di sanità: "Il virus passa attraverso la saliva. Evitate locali affollati e lavate spesso le mani". Da noi, al momento, non c'è nulla da temere

"Il virus cinese passa attraverso la saliva. Va fermato in aeroporto"

La paura che il virus del mercato ittico di Wuhan, in Cina, fosse capace di passare all'uomo era già nell'aria. E, ora che l'Oms ha lanciato l'allarme, torna alla mente la Sars, che tra il 2002 e il 2003 fece 800 morti in tutto il mondo.

A spiegare di cosa si tratta è Giovanni Rezza, responsabile delle malattie infettive per l'Istituto superiore di sanità che, in un'intervista a Repubblica, ha parlato di "coronavirus parente di quello della Sars. Dovrebbe avere l' 80-90% del patrimonio genetico identico". E avvisa: "Dobbiamo evitare che arrivi da noi". I coronavirus sono degli agenti patogeni, presenti principalmente nel mondo animale ma, in alcuni casi, questi possono passare agli uomini.

Il contagio avviene in modo diretto, infatti i primi ad ammalarsi sono le persone che hanno a che fare con animali vivi. Tra gli uomini, invece, "virus del genere passano attraverso la saliva che finisce nelle mucose di un'altra persona. Insomma ci vuole un contatto molto stretto. E infatti si vedono contagi da coronavirus all' interno dei nuclei familiari e negli ospedali quando gli operatori sanitari non prendono le giuste precauzioni".

Per proteggersi, avvisa l'esperto, è bene "evitare locali sovraffollati e lavarsi spesso le mani. Potrebbe essere considerato anche l'uso di mascherina". Tutto questo, però, in riferimento alle zone in cui il virus si è sviluppato, perché "da noi al momento non c' è alcun problema, niente da temere". Ma per prevenire il suo arrivo in Italia "bisogna visitare coloro che scendono dall' aereo. Chi ha la febbre va messo in isolamento": un controllo all'aeroporto, che impedisca al virus di "entrare" nel nostro Paese.

Non si sa molto di questo micro organismo che, in apparenza, sembra meno aggressivo della Sars, anche se è presto per formulare giudizi, dato che "lo conosciamo ancora poco". I sintomi di chi viene contagiato, spiega l'esperto, sono "febbre elevata, tosse, malessere generale e difficoltà respiratorie": il virus, infatti, provoca polmoniti.

Non esiste nessun farmaco che possa fermare il virus e chi lo contrae può andare incontro a "situazioni critiche", che richiedono la terapia intensiva. Per quanto riguarda il vaccino, invece, ci vorrà molto tempo per trovarlo e poi produrlo su larga scala.

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