La procura di Civitavecchia ha aperto un fascicolo sul suicidio di Luigino D’Angelo, il 68enne che si è tolto la vita dopo aver perso i suoi risparmi nel fallimento della banca dell’Etruria. Il pm Alessandra D’Amore, secondo quanto si è appreso, procede contro ignoti per istigazione al suicidio. Il fascicolo è stato aperto d’ufficio all’indomani del suicidio del pensionato, il 28 novembre scorso. Il magistrato ha già acquisito agli atti la lettera lasciata da D’Angelo in cui spiega le ragioni del gesto. Sulla vicenda sono stati depositati esposti da parte di alcune associazioni di consumatori. Proprio il Codacons ha deciso di presentare oggi un esposto alla "Procura della Repubblica di Civitavecchia per il grave reato di istigazione al suicidio, in merito alla vicenda del pensionato suicidatosi a Civitavecchia dopo aver perso tutti i risparmi investiti in Banca Etruria".
"Chiediamo alla Procura di Civitavecchia di aprire una indagine sulla base dell’art. 580 del Codice Penale, volta ad accertare eventuali responsabilità di terzi nel suicidio del pensionato - afferma il presidente Carlo Rienzi - In particolare vogliamo sapere se eventuali comportamenti di organi pubblici o soggetti privati abbiano potuto in quale modo contribuire al tragico gesto, spingendo l’uomo alla disperazione e quindi al suicidio". L’art. 580 del Codice penale afferma infatti: "Chiunque determina altri al suicidio o rafforza l’altrui proposito di suicidio, ovvero ne agevola in qualsiasi modo l’esecuzione, è punito, se il suicidio avviene, con la reclusione da cinque a dodici anni.
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