Se alla fine le bollette non saranno così gravose forse lo si dovrà all'autocrate di tutte le Russie, Vladimir Putin, che ha annunciato un aumento delle forniture di gas all'Europa e, di conseguenza, ha causato un immediato calo dei prezzi. Il Cremlino sta giocando le sue carte, ma è pur vero che oggi si fa chiaro quanto sia stato miope introdurre barriere tra la Ue e la Russia.
Un tempo in Europa lo zar moscovita era di casa e Silvio Berlusconi, in particolare, si diede molto da fare per costruire rapporti tra il mondo occidentale e l'ex ufficiale del Kgb. Nessuno è mai stato tanto ingenuo da non vedere il carattere illiberale del regime russo, ma egualmente si riteneva opportuno lo sviluppo di rapporti economici, nella persuasione che questo fosse utile sia ai russi, sia agli europei.
A partire dal 2014, però, l'Unione europea ha percorso un'altra strada. A seguito della crisi ucraina sono state introdotte barriere che hanno ostacolato i nostri imprenditori interessati a fare affari in Russia e hanno limitato l'importazione di prodotti provenienti da quel Paese. Non si può però dire che ciò sia servito a migliorare il quadro politico, perché il sistema politico putiniano si è ancor più chiuso su se stesso e ha rafforzato il proprio isolamento.
Nulla di sorprendente. Per decenni gli Stati Uniti hanno usato l'embargo contro Cuba senza che questo abbia prodotto risultati di alcun tipo, mentre le barriere penalizzavano tutti. Disastrosi sul piano economico, i dazi sono pure inefficaci sul piano politico, poiché impediscono quell'incrocio di esperienze, sensibilità e culture che naturalmente si sviluppa quando le frontiere sono permeabili.
Putin non intende essere il benefattore dell'Europa e se fa certe scelte è perché è guidato da calcoli ben precisi. Da parte loro, però, gli europei dovrebbero riscoprire l'importanza degli scambi commerciali: essi sono indispensabili per abbassare i prezzi e allontanare l'illusione che le fonti rinnovabili bastino a soddisfare le nostre esigenze, ma soprattutto pongono le premesse per una crescente integrazione e per l'avvio di dialoghi, relazioni, contaminazioni, ibridazioni.
I grandi autori liberali hanno sempre saputo che, per citare una formula attribuita a Frédéric Bastiat, se una frontiera non è
attraversata dalle merci, prima o poi sarà attraversata dagli eserciti. Quello che in passato non abbiamo capito riflettendo su libertà e diritti, oggi dovremmo comprenderlo ragionando un poco sulle bollette energetiche in arrivo.
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