Perché, nonostante tutto, siamo ancora una comunità

Dalla musica alla moda gli italiani sono uguali soltanto a se stessi

Perché, nonostante tutto, siamo ancora una comunità

Guardando Sanremo pensavo: noi italiani abbiamo un'economia debole, divisioni politiche, uno Stato scadente, ma siamo un popolo unito con una forte identità culturale. Negli ultimi sessant'anni il mondo è radicalmente cambiato, è cambiato il nostro modo di vivere, di lavorare, i costumi sessuali, la famiglia, abbiamo adottato musiche straniere, ma tutto questo non ha alterato Sanremo, che è rimasto se stesso, rinnovandosi. Sanremo non è solo un festival, è una comunità vivente di artisti con una sua storia, una sua memoria, in cui entrano i vivi come i morti, le vecchie glorie come gli ultimi arrivati. Esso è per la musica italiana ciò che è Hollywood per il cinema. Il crogiuolo della creatività musicale in cui l'intero popolo si riconosce. I popoli si differenziano radicalmente fra di loro come gli individui.

Quando da Como andiamo in Svizzera abbiamo l'impressione di un radicale cambiamento nei comportamenti, nella morale, nei sentimenti. E lo stesso avviene quando superiamo il confine francese. Ci immettiamo in un mondo con un'altra storia, un'altra sensibilità. Ancor più lontano, per noi italiani, il mondo anglosassone, dove talvolta siamo giudicati superficiali e vanesi. Cos'ha di caratteristico il carattere italiano? Probabilmente l'estroversione. Noi parliamo, gesticoliamo, mostriamo le nostre passioni. Siamo emotivi, sentimentali, curiamo l'aspetto esterno. È il carattere opposto a quello inglese. La musica italiana è la manifestazione artistica spontanea di questa estroversione. Lo è da secoli, da Palestrina alla lirica, dalla canzone napoletana a Sanremo. Ed ancor oggi riesce ad affermarsi in tutto il mondo, pensiamo alla Pausini, a Ramazzotti, a Bocelli. E c'è un altro settore in cui noi ci esteriorizziamo coi gesti: nel gusto, nell'abbigliamento, ed in questo caso l'estroversione italiana diventa moda.

Anche questo settore, come quello del canto, è una rete di relazioni, è una comunità di creatori, di artigiani, di organizzatori, di inventori, con una sua poetica, una sua storia, una sua memoria. Una comunità radicata nel popolo, che sorge dal popolo, che è amata dal popolo e a cui dà voce poetica che si afferma nel mondo.

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