Un agente di polizia dell'ufficio immigrazione della Questura di Torino è stato arrestato nella mattinata di oggi, venerdì 29 luglio, nell'ambito dell'inchiesta su presunte bustarelle richieste affinché venissero velocizzate le pratiche di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno dei migranti. Secondo quanto reso noto, l'accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Il nome dell’agente indagato sarebbe emerso durante gli accertamenti che sono tuttora in corso.
Arrestato il mediatore afghano
L'inchiesta è coordinata dal pubblico ministero Gianfranco Colace e ha già portato all’arresto di nove persone, tra le quali anche quello del mediatore afghano della Questura, lo scrittore Farhad Bitani, e di altri due poliziotti, il commissario Alessandro Nettis e l’agente scelto Alessandro Rubino. I tre si trovano al momento agli arresti domiciliari. Le indagini riguardano denaro e favori in cambio della concessione irregolare di documenti e permessi di soggiorno a migranti. Anche altre 20 persone sarebbero indagate con l'accusa di essere state degli intermediari. Il poliziotto arrestato è, come detto in precedenza, un agente scelto dell’ufficio immigrazione che lavorava all’interno degli uffici di corso Verona, da poco tempo trasferito presso un’altra sede.
L’accusa a suo carico è di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Nelle scorse settimane la sua posizione era già emersa nelle indagini e, secondo quanto si sa finora, durante gli ultimi interrogatori alcuni indagati avrebbero confermato il suo coinvolgimento. Le indagini erano partite nel gennaio 2021 da una relazione di servizio. Il sospetto era che vi fossero delle corsie preferenziali per ottenere più velocemente le pratiche, senza dover fare code e soprattutto saltando i passaggi burocratici. A inchiodare gli indagati ci sarebbero delle intercettazioni telefoniche.
Riscontrate diverse anomalie in alcune pratiche
L’inchiesta era stata avviata proprio dall’ufficio immigrazione della questura in seguito ad alcune anomalie riscontrate nelle richieste di rilascio e rinnovo dei documenti di permesso di soggiorno ai migranti. Per vari mesi gli investigatori hanno controllato minuziosamente tutte le procedure per la gestione dei permessi di soggiorno degli stranieri che ogni giorno affollano il piazzale di corso Verona, nel capoluogo piemontese.
Sarebbero almeno una decina le pratiche risultate anomale. In una nota della questura veniva spiegato che“sono state rilevate alcune anomalie relative alla trattazione di pratiche di rilascio rinnovo di permessi di soggiorno per stranieri”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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