Progetti finti o gonfiati per 15 milioni di euro: Link University nel caos

Parliamo di progetti di ricerca e sviluppo fittizi o gonfiati per un totale di circa 15 milioni di euro di credito di imposta, secondo quanto emerso dalle indagini del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Roma

Progetti finti o gonfiati per 15 milioni di euro: Link University nel caos
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Perquisizioni in corso da parte della Guardia di Finanza alla Link University di Roma fondata dall'ex ministro Vincenzo Scotti. Secondo quanto riportato dall'Adnkronos, la Procura di Roma ha indagato 14 persone: tra gli indagati ci sarebbero diverse figure di spico dell’università capitolina tra cui il rettore Claudio Roveda, il presidente della società di gestione “Gem” Vanna Fadini, il membro del Consiglio d’amministrazione e presidente della scuola per le attività Undergraduate e Graduate Carlo Maria Medaglia, il direttore generale Pasquale Russo. All'origine della perquisizione ci sarebbero reati fiscali con l'accusa di indebita compensazione dei debiti con crediti inesistenti.

Parliamo di progetti di ricerca e sviluppo fittizi o gonfiati per un totale di circa 15 milioni di euro di credito di imposta, secondo quanto emerso dalle indagini del Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Roma con il coordinamento del procuratore aggiunto Stefano Pesci che hanno portato alle perquisizioni di oggi alla Link University. Secondo gli inquirenti, la Link e il Consortium for Reasearch on intelligence and security services' avrebbero "simulato, in tutto o in parte l'esecuzione di progetti di ricerca e sviluppo maturando così inesistenti crediti di imposta, utilizzati poi in compensazione in occasione del versamento delle imposte da loro dovute. Queste ultime- si legge nel decreto di perquisizione - hanno poi ottenuto indietro parte del denaro versato alle società commissionarie attraverso l'emissione di fatture per operazioni inesistenti, con conseguenti movimenti finanziari di rientro delle somme originariamente dovute".

La Link University era finita lo scorso anno al centro dell'attenzione mediatica anche per il caso Russiagate, soprattutto dopo che il quotidiano La Verità ha pubblicato la notizia dell'ospitalità offerta a fine 2017 al professore maltese Joseph Mifsud (scomparso da anni, protagonista del Russiagate) da Alessandro Zampini, medico chirurgo specializzato in odontostomatatologia e compagno di Vanna Fadini. Lo scorso maggio l'ateneo era finito nella bufera per lo scandalo delle lauree facili, di cui si è ampiamente occupato Luca Fazzo su IlGiornale. Per quella vicenda sono stati incriminati gli interi stati maggiori sia dell'università che del Siulp, per un totale di 71 indagati. Vincenzo Scotti, ex ministro democristiano dell'Interno, è accusato di associazione a delinquere insieme al rettore Claudio Roveda e a diciotto tra docenti e ricercatori della Link, e a Felice Romano, segretario nazionale del Siulp.

Sono tutti accusati di avere falsificato gli esami e i corsi, permettendo che i poliziotti "non dovessero assistere ad alcuna lezione tenuta dai professori", che potessero sostenere gli esami in dispregio dell'obbligo di frequenza e soprattutto che ricevessero sottobanco le domande attraverso Andrea Pisaniello, impiegato della Link e figlio del segretario amministrativo del sindacato: che poi si recava a Firenze per consegnarle agli iscritti.

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