È finito in manette due giorni fa, a Piacenza, un giovane albanese di 18 anni da poco divenuto cittadino italiano. Il ragazzo, nato e cresciuto nel nostro Paese, aveva infatti ottenuto la cittadinanza italiana da soli 10 giorni, quando è stato sorpreso a rubare nell’azienda presso la quale lavorava.
Stando a quanto riportato dalla stampa locale, il 18enne aveva trovato un impiego part time nella sede di Amazon della zona, sita a Castel San Giovanni (Piacenza). Martedì scorso, terminato il proprio turno di lavoro, il giovane si accingeva a far ritorno a casa ma qualcosa non è andato secondo i suoi piani.
I metal detector posizionati all’uscita dello stabilimento si sono attivati, costringendolo a fermarsi ed a sottoporsi ad un veloce controllo. Perquisito dal personale della sicurezza, è stato trovato in possesso di uno smartphone di ultima generazione dal valore di circa 600 euro, occultato all’interno degli slip.
Si trattava di merce sottratta illecitamente all’azienda, e per tale ragione il ragazzo è stato immediatamente denunciato alle autorità. Sul posto si sono presentati i carabinieri della stazione locale, che lo hanno tratto in arresto con l’accusa di tentato furto.
Nella giornata di ieri si è tenuto il processo per direttissima, durante il quale l’avvocato dell’albanese, Claudio Castagnetti, ha chiesto al giudice di rinviare l’udienza. Richiesta che è stata puntualmente accolta.
Il 18enne, che ha ammesso in tribunale la propria colpevolezza,
se l’è cavata con il provvedimento dell’obbligo di firma. Non è andata meglio per quanto riguarda il suo posto di lavoro.In seguito alla vicenda, Amazon lo ha infatti licenziato in tronco.
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