Urinano sull'auto dei carabinieri e postano la foto della loro "impresa" sui social network, eppure il tutto viene considerato una semplice "bravata" e gli autori del gesto, tutti minorenni, potrebbero ottenere l'archiviazione del caso.
Questo quanto deciso dalla procura minorile di Bologna, chiamata ad esprimersi sulla vicenda che vede coinvolti tre ragazzi di età compresa tra i 15 ed i 17 anni. Il fatto è arrivato all'attenzione anche di alcuni deputati di Fratelli d'Italia, che proprio in merito alla questione hanno deciso di presentare un'interrogazione parlamentare.
Le indagini, secondo quanto riportato da Corriere Romagna, hanno avuto inizio lo scorso ottobre, quando agli uomini della polizia postale di Rimini erano state segnalate da un cittadino alcune immagini reperite sui social. Quest'ultimo, genitore di un minorenne (che non fa parte del gruppo dei tre inquisiti), aveva trovato sullo smartphone del figlio foto e video ingiuriosi ai danni dei rappresentanti delle forze dell'ordine. Convinti di farsi grandi agli occhi dei coetanei e decisi a scimmiottare il comportamento di certi personaggi appartenenti al mondo della tv, i minorenni avevano preso l'abitudine di postare su Instagram immagini e filmati offensivi nei confronti di carabinieri e poliziotti, definiti"mer**" e "figli di putt***". Oltre a questo, anche fotografie di armi (tra le quali una calibro 92), cosa che aveva infine spinto il genitore a contattare le autorità.
Da qui le indagini, che hanno portato all'identificazione dei tre minorenni: due residenti nella provincia di Rimini ed uno in zona valle del Rubicone. Dalle perquisizioni effettuate all'interno delle abitazioni degli adolescenti è poi fortunatamente emerso che le armi erano in realtà delle riproduzioni giocattolo. Rimaneva da giudicare, tuttavia, anche il comportamento ingiurioso tenuto dai tre ragazzi.
Un comportamento per il quale i giovanissimi potrebbero non subire alcuna conseguenza. Appurata la mancata offensività delle armi, il pubblico ministero ha infatti fatto richiesta di archiviare il caso, giudicando quanto commesso dagli adolesceti (i video e le foto offensive) come "uno scherzo di cattivo gusto". Nessuna accusa di vilipendio, pare. Dal caso, ha spiegato il pm, non è emerso nulla di"penalmente rilevante". Nessuno, inoltre, avrebbe sporto denuncia.
Che cosa impareranno, dunque, i tre ragazzi da tutta questa storia? A chiederselo è anche un agente di polizia che, parlando a Corriere Romagna, ha così commentato:"Il magistrato non fa riferimento alla giovane età, ai cattivi maestri delle mode musicali, al fatto che è la prima volta che sbagliano. No, scrive proprio che offendere la polizia non è reato e che pisciare sull’auto dei carabinieri una semplice bravata".
La vicenda, in ogni caso, ha scosso alcuni rappresentati del mondo della politica. I deputati Salvatore Deidda, Wanda Ferro e Davida Galantino di Fratelli d'Italia hanno intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro della Giustizia perché "lasciar passare questi atti indegni come 'bravate' va a innescare un precedente pericoloso per il rispetto di chi tutela le nostre vite".
Dello stesso avviso anche Gianni Tonelli, deputato del Carroccio e segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia dal 2014 al 2018. "Considerato l’aumento dei casi di vilipendio e di offesa nei confronti di istituzioni come la polizia di Stato anche nel mondo della musica chiederemo l’introduzione del reato di vilipendio alle forze dell’ordine", ha annunciato Tonelli. "Facendo dunque diventare reato anche l’offesa della polizia, della polizia penitenziaria e di quella locale".
Anche il Nsc (Nuovo sindacato carabinieri) è naturalmente intervenuto sul caso, commentando la formula utilizzata dal pm."Da troppo tempo assistiamo ad un progressivo aumento di fatti che offendono platealmente le forze di polizia, il personale che le rappresenta, ed infine, lo Stato stesso, che pur riconducibili a specifiche fattispecie criminose, vengono considerati appunto, fatti meramente 'scherzosi'. Non si comprende come l'azione di urinare sopra una vettura dei carabinieri, riprendere la scena e divulgarla in modo chiaramente denigratorio, possa essere sminuita tanto da considerarla una mera 'bravata'" , ha dichiarato il segretario generale Armando De Angelis, come riferito da Leggo.it. Della medesima opinione anche il sindacato Sim Carabinieri, che ha deciso di appellarsi direttamente al gip.
"L'interpretazione della procura minorile di Bologna lascia l'amaro in bocca, ed è per questo che chiediamo scusa a tutti i cittadini onesti ed ai colleghi morti per la Patria, anche su quelle auto oggetto di sfregio e disprezzo, per questa irrispettosa azione e decisione", hanno dichiarato dal sindacato. "Ci aspettiamo che le motivazioni addotte relativamente la richiesta di archiviazione, portino ad un'attenta riflessione gli uffici del gip".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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