Ancora una violenta aggressione a Pisa, stavolta nella centrale Piazza Santa Caterina, avvenuta nei pressi dei cancelli della Scuola Superiore Sant’Anna.
Sono all’incirca le 4 del mattino quando alcuni studenti universitari si salutano e si separano al termine di una piacevole serata trascorsa insieme ad una festa di laurea. Due del gruppo attraversano il piazzale per raggiungere l’automobile con la quale sarebbero dovuti rientrare a casa, ma vengono avvicinati da due ragazzi di origine magrebina.
La scusa è la richiesta di un accendino, ma si tratta unicamente di un pretesto, dato che di lì a poco scatta l’aggressione nei confronti dei due studenti. Il primo viene scaraventato a terra e non reagisce, mentre il secondo riesce a lottare e a colpire con un pugno uno dei magrebini. Ovviamente questa resistenza comporta un inasprimento della violenza nei suoi confronti: il ragazzo viene brutalmente atterrato e pestato senza pietà, con calci che lo raggiungono anche alla testa. Solo le urla di una terza persona che si trovava coi due assalitori, una ragazza connazionale, impediscono che la situazione possa ulteriormente degenerare e portare a conseguenze più gravi.
Immediate le chiamate ai soccorsi, mentre gli extracomunitari si davano alla fuga sparendo nel buio. Quando l’ambulanza è arrivata sul posto, il giovane si trovava in stato confusionale e sanguiava abbondantemente dalla testa; gli operatori lo hanno trasportato in codice giallo al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cisanello, dove ha ricevuto le prime cure ed è stato tenuto sotto osservazione a causa del trauma cranico subito.
È stato lui stesso a raccontare l’accaduto sulle pagine de “Il Tirreno”: “Non li avevo mai visti e credo che siano più piccoli di me e probabilmente sono minorenni. L’urlo della ragazza mi ha salvato, perché li ha fatti scappare, lei compresa. È stata un’aggressione senza senso, perché noi stavamo semplicemente camminando nella piazza per poi tornare a casa in macchina. I tre parlavano italiano, ma erano mulatti, forse nordafricani”.
Ancora in corso le indagini. Al vaglio le immagini registrate dalle telecamerte di sorveglianza presenti nella zona nella speranza di riuscire a identificare i responsabili della brutale aggressione.
Più che comprensibile la preoccupazione dei genitori della giovane vittima: “È andata bene, perché potevano avere dei
coltelli”, commenta il padre. “Non ce la facciamo più, perché sapere che i miei due figli sono in giro per Pisa di notte, negli ultimi tempi, è diventato motivo di ansia. Bisogna fare qualcosa”, conclude la mamma.
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