Pochi prelievi al bancomat potrebbero mettere in allarme il Fisco. Chi usa poco le casse automatiche infatti potrebbe entrare nel mirino dell'Agenzia delle Entrate con un accertamento. Di fatto un flusso ridotto di prelievi potrebbe infatti potrebbe accendere i fari sul contribuente che potrebbe avere un altro reddito non dichiarato da cui attinge risorse per la vita quotidiana. In questo caso scatta un accertamento che, va detto, deve essere accompagnato da un indice presuntivo di "particolare gravità", come ricorda laleggepertutti.it. Insomma il Fisco può avviare un accertamento solo nel caso in cui ritenga grave la condotta del contribuente. L'Agenzia delle Entrate non può procedere all'accertamento solo con le risultanze dei prelievi. Nel caso in cui siano pochi, il contribuente potrebbe ricevere ad esempio un aiuto economico dai familiari. Il controllo scatta nel momento in cui il Fisco accerta che ad esempio il contribuente sia sposato con un disoccupato/a, oppure che viva da solo dopo la morte dei genitori o che questi siano in condizioni di povertà, o he questo viva da solo. Con un controllo dei dati del redditometro viene immediatamente analizzata la situazione sul fronte del reddito e con un incrocio dei dati verificare anche tutti i rapporti finanziari e i movimenti sui conti correnti.
Da qui scatterebbe l'accertamento e il contribuente dovrebbe poi dimostrare con quali risorse affronta le proprie spese non toccando i soldi sul conto. Insomma dal bancomat arriva un profilo chiaro della nostra situazione patrimoniale che il Fisco potrebbe usare anche per un accertamento improvviso...
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