"Polizia scheda i giovani", "Fanno il loro lavoro". La sinistra si schianta sulla movida violenta

A Bologna la sinistra si spacca sul contenimento della movida molesta. "Schedature indiscriminate dei giovani", hanno attaccanto alcuni consiglieri dem. Poi l'incontro chiarificatore in Questura. Sostegno alla polizia dalla Lega

"Polizia scheda i giovani", "Fanno il loro lavoro". La sinistra si schianta sulla movida violenta

Il giro di vite contro la movida molesta fa scoppiare la polemica a Bologna. E spacca la sinistra, che sul tema della sicurezza si sgretola sotto il peso delle contraddizioni interne. Anche nella città delle due torri. Dopo i ripetuti episodi di violenze e di risse notturne, spesso in pieno centro, da alcuni giorni le forze dell'ordine stanno identificando giovani e adolescenti tramite fotosegnalamento. Si tratta di azioni mirate, di interventi che la stessa questura bolognese rivendica come efficaci nel contenimento degli episodi più aggressivi. Le attività di polizia si sono ripetute anche nel recente fine settimana in diverse zone del capoluogo emiliano e ciò non è piaciuto alla sinistra locale, che è andata all'attacco.

In un post pubblicato sui social e rilanciato dall'edizione locale di Repubblica, alcuni esponenti della sinistra - che governa la città - hanno criticato le identificazioni eseguite dalle forze dell'ordine. Tra i firmatari dell'appello, anche la sardina Mattia Santori, eletto a Bologna con i dem. "Da alcuni giorni le forze dell'ordine identificano giovani e adolescenti tramite fotosegnalamento. La scena si è ripetuta nell'ultimo fine settimana in diversi luoghi della città: in tanti hanno testimoniato di essere stati avvicinati da polizia e carabinieri e di essere stati fotografati con in mano il documento di identità, sotto minaccia di essere scortati in questura", hanno denunciato gli attivisti, chiedendo uno stop "alle schedature indiscriminate dei giovani". A sottoscrivere il post, oltre al già citato Santori, i consiglieri comunali di Coalizione Civica, Simona Larghetti e Detjon Begaj, la consigliera dem Mery De Martino, segretaria del circolo Pd del Pratello, e due consiglieri della lista Lepore, Siid Negash e Giacomo Tarsitano.

I suddetti consiglieri hanno inoltre tuonato: "Non possiamo che essere preoccupati di fronte a questa strategia che rischia di criminalizzare indiscriminatamente una intera fascia di età, convinti che la linea portata avanti fino a qua, di non rincorrere solamente l'emergenza ma di immaginare risposte strutturali, sia la linea sulla quale insistere". Il loro appello ha chiaramente spaccato la sinistra locale, che sostiene il sindaco di Bologna, Matteo Lepore. In tempi non sospetti, infatti, proprio quest'ultimo aveva avallato le attività di contenimento della movida molesta promosse dalle forze dell'ordine a seguito di alcuni episodi violenti in città.

Bologna, movida violenta: i consiglieri di centrosinistra invitati in Questura

A tranquillizzare gli esponenti di centrosinistra che avevano lanciato l'allarme sulle "schedature" è stata tuttavia la stessa questura, che in realtà aveva spiegato la ratio di quegli interventi. Invitati dal questore Isabella Fusiello, stamane i consiglieri firmatari dell'appello sono stati edotti su ciò che sta accadendo in particolare nel centro storico. A quel punto è stato proprio Mattia Santori, delegato del sindaco, a fare dietrofront rispetto alle iniziali rigidità. E i toni sono di colpo cambiati. "La parola d'ordine è prevenzione", ha affermato l'esponente delle sardine, che poi - alla luce delle rassicurazioni ricevute - ha argomentato: "Non essendo a conoscenza di un piano massiccio di identificazione, abbiamo semplicemente chiesto spiegazioni. E ringraziamo il questore Fusiello perché in poche ore ci ha convocato e abbiamo avuto un incontro molto proficuo". La sicurezza, ha sottolineato ancora il consigliere, "deve essere garantita da un'alleanza tra forze dell'ordine, cittadinanza e rappresentanti politici. La politica serve a fare da intermediario". Santori, in versione ecumenica, ha infine osservato: "C'è l'idea di condividere un percorso che non sia fatto solo di identificazione ma anche di condivisione dei dati e strutturazione di una strategia".

Bologna, movida violenta: Lega e centrodestra a sostegno della polizia

Decisamente più compatta, sin da principio, la posizione del centrodestra, interventuto a gamba tesa nella vicenda in replica alle lamentele espresse inizialmente. "Totale solidarietà alle forze dell'ordine di Bologna. In piazza intervengono e schedano solo quando si agitano le acque. Se una rissa sta cominciando o è già cominciata, intervengono e chiedono il documento. L'ho visto in prima persona", ha dichiarato Matteo Di Benedetto, consigliere comunale della Lega e responsabile del dipartimento sicurezza. Sottolineando la regolarità delle procedure eseguite dagli agenti di polizia, l'esponente del Carroccio ha inoltre aggiunto: "Le forze dell'ordine stanno facendo un lavoro intenso, con uno sforzo davvero notevole, per tutti noi. Andrebbero aiutate e sostenute, non accusate".

Proprio pochi giorni fa, a motivare i nuovi interventi sul territorio e in particolare tra i giovanissimi era stato lo stesso questore Isabella Fusiello. "Abbiamo attivato un servizio specifico con la polizia locale. Abbiamo agenti che venerdì e sabato fermano e identificano gruppi di minori che arrivano anche da altri comuni: nomi, cognomi e foto. Questo serve sia come deterrente che, in caso di problemi, per risalire agli autori. Si tratta di un lavoro che facciamo anche in stazione con la Polfer. È un sistema che sta funzionando, basta dire che nell’ultimo fine settimana non abbiamo avuto baruffe per strada.

In ogni caso è bene chiarire che non si tratta solo di un problema di ordine pubblico", aveva spiegato il questore lo scorso 9 febbraio. Così, a essere arginate sono state risse notturne, ma non quelle evitabili alimentate da una parte politica.

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