Un premio a Cipollini. Ma è bufera: "A processo per stalking"

Sconcerto da parte di alcuni per la decisione di assegnare il premio a Cipollini, sotto processo per lesioni e maltrattamenti contro la ex moglie. Il sindaco di Pontedera: "La scelta si è basata sui meriti sportivi"

Un premio a Cipollini. Ma è bufera: "A processo per stalking"

Si è scatenata un'accesa polemica in merito alla scelta di assegnare la prima edizione del premio Mazzinghi all’ex ciclista Mario Cipollini, attualmente sotto processo a Lucca per stalking, lesioni e maltrattamenti contro la ex moglie.

Il comitato ha infatti scelto Mario Cipollini per la prima edizione del premio dedicato a Sandro Mazzinghi, ex pugile scomparso nell'agosto del 2020. La cerimonia di premiazione è fissata per lunedì 3 ottobre (giorno di nascita di Mazzinghi) ma si è già raggiunto un caso di livello nazionale. La decisione del comitato di Pontedera, composta dai giornalisti Ugo Russo e Sandro Lulli, il consigliere comunale e amico di Mazzinghi Riccardo Minuti e uno dei figli del campione, David, non è piaciuta dall’assessore regionale alle Pari opportunità Alessandra Nardini, così come alle persone vicine alla ex moglie di Cipollini, Sabrina Landucci, fra l'altro sorella di Marco Landucci, viceallenatore della Juventus.

Il 17 ottobre Cipollini dovrà presentarsi all'udienza che lo vede imputato per i reati di stalking, lesioni e maltrattamenti commessi nei confronti della Landucci. Il processo si tiene a Lucca e la pm Letizia Cai ha chiesto una condanna di due anni e mezzo.

Da qui si comprende la ragione delle polemiche.

L'assessore Alessandra Nardini ha dichiarato che avrebbe preferito attendere la fine della vicenda giudiziaria, prima di veder assegnare il premio a Cipollini. "I meriti sportivi di Mario Cipollini non sono in discussione, ma siccome siamo a quindici giorni dalla sentenza del processo che c'è a Lucca sarebbe stato opportuno attenderne l'esito" ha detto a La Nazione anche Susanna Donatella Campione, la legale che sta assistendo Sabrina Landucci. "Un grande sportivo deve essere anche un uomo corretto all'interno della sua famiglia" ha sentenziato.

Nessuna dichiarazione, al momento, da parte di Landucci, ex moglie di Cipollini, o dello stesso Mario Cipollini, che ha fatto sapere di non voler intervenire in merito alla questione. Sul caso, però, si è scatenata la polemica. Il comitato Mazzinghi, d'altro canto, vuol premiare gli "alfieri di quegli sport che fanno del sacrificio e della fatica la propria quotidianità", e l'ex ciclista è stato scelto "per essersi distinto in comportamenti virtuosi in ambito sportivo".

Di diverso avviso Matteo Franconi, sindaco di Pontedera. "La scelta della commissione, che ho accolto positivamente senza aver contezza delle vicissitudini che stanno interessando Cipollini sotto il profilo personale, si è basata sui meriti sportivi e sul rapporto che Mazzinghi aveva con il ciclismo e con Cipollini in particolare" ha affermato.

"Anche nel caso di specie credo che ci si debba mantenere dentro i confini tracciati dalla nostra Costituzione. Non sta né al Comune né alla commissione incaricata giudicare fatti che sono oggetto di un processo penale" ha concluso.

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