In occasione della Pasqua ortodossa, che si celebra quest'oggi, Andrei Golovin, il prete della chiesa di Bucha, città a nord di Kiev martoriata dalla forze armate russe, ha inviato un messaggio a Papa Francesco. "È importante che venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo qui", sono state le parole del presbitero ai microfoni dell'Ansa. Qualche giorno fa anche il presidente ucraino Zelensky aveva chiesto l'intervento del Pontefice nel tentativo di ristabilire la pace.
Il messaggio al Papa
"Diamo il benvenuto a qualsiasi tentativo di trovare la pace. E se l’arrivo di papa Francesco potrà contribuire a questo, noi lo aspettiamo. È anche importante che venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo qui", ha detto Andrei Golovin all’Ansa. "Diamo il benvenuto a qualsiasi tentativo di trovare la pace. E se l’arrivo di Papa Francesco potrà contribuire a questo, noi lo aspettiamo. È anche importante che venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo qui – ha aggiunto facendo riferimento alla Via Crucis a Roma – Diamo il benvenuto a qualsiasi tentativo di trovare la pace. E se l’arrivo di papa Francesco potrà contribuire a questo, noi lo aspettiamo. È anche importante che venga a vedere con i suoi occhi cosa è successo qui". Poi il messaggio di pace: "Noi celebriamo, mentre loro (i russi, ndr) continuano a versare sangue come ispirati da Satana. L’unica speranza è nel Signore, che dia ai nostri difensori forza, fiducia e coraggio. È molto importante ora che i nostri combattenti non siano guidati dall’odio per i loro nemici, ma dall’amore per i loro cari, le loro mogli, i loro figli", ha concluso il prete.
L'appello di Zelensky
Nei giorni scorsi, anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rivolto un appello al Papa. "Chiediamo aiuto anche al Vaticano per la tregua. Vorrei che il Papa aiutasse a sbloccare i corridoi umanitari verso Mariupol, e gli abbiamo chiesto di farlo", sono state le sue parole. In collegamento video dalla metropolitana di Kiev, Zelensky ha ribadito di non voler cedere il passo ai russi. "Non mi muoverò da Kiev finché la guerra non saà finita.
Non ho il diritto di avere paura perché la nostra gente ha dimostrato di non aver paura di nulla, fermava i carri armati a mani nude". E poi: "La Nato ha compiuto un errore strategico con l'Ucraina. Se fossimo stati parte dell'Alleanza la Russia non ci avrebbe aggredito".
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