"Può venire in Italia", "Messaggio sbagliato". Scintille nel governo sul caso Djokovic

La sottosegretaria Vezzali invita Djokovic a giocare in Italia e scoppia la polemica. Il braccio destro del ministro Speranza si indigna, ma equivoca l'ex schermitrice. Anche Bassetti scettico

"Può venire in Italia", "Messaggio sbagliato". Scintille nel governo sul caso Djokovic

L'Italia chiamò. "Se Djokovic vuole venire a giocare gli Internazionali a Roma, può farlo". Il via libera al tennista serbo prospettato dalla sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali era arrivato come un fulmine a ciel sereno. Repentino al punto non incontrare particolari consensi nell'immediato. E nemmeno poi. Le parole con cui l'ex schermitrice azzurra aveva aperto alla possibilità di un arrivo in Italia del campione plurititolato hanno infatti innescato una serie di reazioni scettiche. Sia sul fronte sanitario, sia su quello politico. Il fatto che l'atleta di Belgrado sia fieramente non vaccinato apre del resto il tema del rispetto delle regole anti-pandemia, motivo per il quale Djokovic era stato escluso dai recenti Australian Open.

Il campione, sull'argomento, è tuttavia irremovibile. "Rinuncerò a tutti i prossimi tornei se sarò costretto a vaccinarmi", aveva dichiarato in un'intervista dei giorni scorsi. Poi è arrivata la mano tesa della Vezzali, la quale aveva invitato Djokovic in Italia precisando che il tennis "è uno sport all'aperto e non è previsto il green pass rafforzato". Un'osservazione corretta rispetto alla quale bisogna però aggiungere un dettaglio, peraltro ricordato dalla stessa sottosegretaria: al momento, le regole italiane non consentono di accedere ad alberghi, bar e ristoranti senza certificato verde rafforzato. Dunque, stando all'attuale normativa, nemmeno il tennista serbo potrebbe farlo a margine dell'eventuale performance sportiva in Italia.

Proprio a partire da questa osservazione, si è espresso anche l'infettivologo Matteo Bassetti. Il primario ligure lo ha fatto in tono critico. "Sostengo da sempre che gli atleti andrebbero tutti vaccinati (non solo per il Covid) e dovrebbero essere i primi a dare l’esempio. Dyokovic convinto e perseverante no vax rischia di rendere ridicolo il nostro paese. In Francia e in Inghilterra infatti non può andare a giocare in quanto necessario passaporto vaccinale per gli atleti, mentre in Italia si", ha scritto il professore sui social. Poi, soffermandosi sul rispetto delle regole, ha aggiunto polemico: "Un ragazzo non vaccinato non può giocare a calcio, ma Djokovic può giocare a tennis senza usare spogliatoio e docce (immaginate arriverà al campo già vestito da casa e poi correrà a farsi la doccia finito il match). Sulle regole confuse, sul dippiopesismo e sui messaggi sbagliati sul Covid l’Italia ha vinto il Grande Slam. Numeri 1 al mondo".

Il caso, però, si è spostato pure sul fronte politico, traducendosi in un confronto interno al governo. Interpellato stamane da Radio24, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha espresso scetticismo rispetto alle posizioni della collega ed ex schermitrice. "Credo che quanto accaduto nella vicenda Djokovic, in Australia, sia stato assolutamente corretto. Le regole vanno rispettate, finché ci sono, anche quando non si condividono", ha affermato il braccio destro del ministro Speranza, equivocando però le affermazioni della Vezzali, la quale a onor del vero non aveva parlato di deroghe alle norme in vigore.

"Io credo che con delle deroghe si finisca per dare dei messaggi sbagliati. Siamo tutti uguali di fronte alle regole e alle norme e chi ha un grande seguito, e può darci una mano in questo senso, a maggior ragione deve dare il buon esempio", ha insistito Costa. A quel punto, per fermare il cortocircuito governativo, sono intervenuti i collaboratori della stessa Vezzali.

"Le norme vigenti non prevedono per la pratica degli sport individuali, non di contatto e all'aperto, tra cui il tennis, l'obbligo del super Green Pass. Non si è mai parlato di concedere una deroga al tennista Nole Djokovic, ma si è solo ribadito quale sia l'attuale normativa", hanno specificato in una nota gli uffici della Sottosegretaria allo Sport.

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